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Carlo D’Attanasio: l’appello di FA.VI.VA. e la battaglia legale

Carlo D’Attanasio: l’appello di FA.VI.VA. e la battaglia legale

D’Attanasio, partito per un viaggio in barca a vela nel 2019, è stato arrestato nel marzo 2020 con l’accusa di narcotraffico internazionale dopo lo schianto di un aereo contenente 611 kg di cocaina sull’isola.

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Carola Profeta, presidente dell’Associazione FA.VI.VA., ha rinnovato con urgenza l’appello per il rimpatrio di Carlo D’Attanasio, cittadino di Pescara detenuto in Papua Nuova Guinea da oltre quattro anni.

Carlo D’Attanasio: l’appello di FA.VI.VA. e la battaglia legale. Nonostante le condizioni di salute precarie di D’Attanasio e il nulla osta all’estradizione umanitaria firmato dal Ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, ad aprile 2023, il rientro in Italia non è ancora avvenuto.

Un calvario iniziato nel 2020

D’Attanasio, partito per un viaggio in barca a vela nel 2019, è stato arrestato nel marzo 2020. L’accusa di narcotraffico internazionale dopo lo schianto di un aereo contenente 611 kg di cocaina sull’isola. Nonostante l’assenza di prove concrete, è rimasto in carcere in condizioni drammatiche, sottoposto a un processo con continui rinvii. Nel 2023, le sue condizioni di salute sono peggiorate con la diagnosi di un tumore al colon, che ha richiesto un intervento chirurgico.

Grazie agli sforzi dell’Associazione FA.VI.VA., si è aperta una comunicazione con la Farnesina, e Carlo ha ricevuto cure mediche. Tuttavia, il 30 dicembre 2023, è stato condannato a 19 anni di carcere, una sentenza basata su accuse indiziarie e su un processo poco trasparente.

Una raccolta fondi per sostenere la difesa

L’Associazione ha avviato una raccolta fondi per coprire le spese legali e dimostrare l’innocenza di D’Attanasio. L’avvocato Mario Antinucci, che guida la difesa, intende portare il caso alla Corte Europea dei Diritti Umani per denunciare le violazioni subite.

“Oltre a riportare Carlo in Italia per ricevere le cure di cui ha bisogno, vogliamo che possa difendersi da accuse infondate e ottenere giustizia”, ha dichiarato Carola Profeta.

Il supporto della comunità

La comunità di Pescara è invitata a contribuire a questa campagna per permettere a D’Attanasio di avere un processo equo e di fare ritorno a casa. È possibile donare tramite il link dedicato su PayPal (https://www.paypal.com/pools/c/98JE1WCQTx). Ogni contributo è un passo verso la verità e la libertà di Carlo D’Attanasio.

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