Francesco Carbone dell'Associazione Governo del Popolo. Mafie
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L’Italia, come abbiamo più volte raccontato, sconta una questione culturale che, da decenni, imbarazza le anime vive del Paese. In questi giorni c’è una nuova guerra in atto tra poteri dello Stato: magistratura contro politica, giudici contro onorevoli e senatori. Francesco Carbone del Governo del Popolo torna a far sentire la sua voce.

“Quando nei Media Nazionali sentite che è stato arrestato questo o quel magistrato, questo o quel politico – spiega Francesco Carbone, presidente dell’Associazione Governo del Popolo – non si tratta di semplice applicazione della legge da parte di appartenenti dello Stato, ma solo di guerre tra varie correnti di potere”. È il frutto, spiega Carbone, di mancati “accordi per il controllo del territorio, spartizioni di fondi statali e altro”. 

Storia della bimba e del padre

Carbone è uno che di lobby di potere se ne intende visto che, da tempo, combatte una guerra per i propri diritti all’interno delle istituzioni. “Io sono forse l’unico che può permettersi il lusso di denunciare gravissimi reati contro lo Stato” ha detto qualche giorno fa a proposito della vicenda della bimba che sarebbe stata abusata dal padre. Vicenda che, come abbiamo spiegato, nasce da una denuncia per maltrattamenti e abusi nei confronti di una bimba di due anni e di una madre. Autore delle violenze sarebbe il padre della bambina che, secondo Carbone, sarebbe coperto da più di 40 magistrati, giudici, assistenti sociali e consulenti tecnici. L’uomo, sempre secondo Carbone, sarebbe molto amico dell’ex Procuratore Capo di Salerno, Corrado Lembo, e con alcuni onorevoli del PD.

 Il potere e il popolo

“Se l’élite di Poter tratta come schiavo il popolino, lo fa perché è consapevole che il popolino è formato da tanti singoli individui che pensano solo a se stessi”. Persone che al massimo supplicano “il potente di turno di risolvere i propri problemi”. Non c’è, insomma, la volontà di mettersi insieme per sconfiggere ingiustizie create proprio dal potere. “Ciò è stato creato di proposito – spiega ancora Carbone – solo per rubarvi la cosa più preziosa dopo la vita, ovvero il tempo, i vostri averi, i vostri figli, la vostra libertà, i vostri diritti, scritti nelle vari carte e mai applicati.”

L’associazione Governo del Popolo

“L’Associazione Governo del Popolo APS non l’ho creata per fare politica poltronara e nemmeno per ricevere fondi statali. L’Associazione nasce per unire tutti coloro che in Italia subiscono vessazioni da parte di associazioni di tipo massomafioso e le mafie locali a loro collegate. Nasciamo per combattere le vessazioni da parte di pubblici ufficiali che invece di essere al servizio del popolo sono al servizio dell’élite di potere e delle varie associazioni mafiose. Nasce per unire tutte le tipologie di ingiustizie e i vari temi collegati cosi che si possa pretendere tutti insieme che l’applicazione della legge sia uguale per tutti e solo cosi la Giustizia può essere alla portata di tutti. Siamo gli unici cittadini che in Italia hanno osato controllare i controllori, di verificarne l’operato e di pretenderne la punizione”.

Le denunce

Carbone ha denunciato magistrati, politici, fatto luce su appalti illeciti in cui sono finite coinvolte le Poste Italiane e ha aperto uno squarcio sulla truffa dei fondi europei e statali da parte dei “professionisti dell’antimafia”. “Abbiamo cercato di far capire cosa abbiamo denunciato, come e perché si pretende da semplici cittadini l’applicazione della legge finanche mettendo mediaticamente a nudo magistrati”.

Ora, per queste attività, il presidente è finito sotto processo. “Sono stufo di coloro che stanno a guardare e non hanno neanche il coraggio di condividere ciò che facciamo e di coloro che si limitano a mettere mi piace nei post senza neanche leggerli o volerli capire. Siamo in guerra, non stiamo giocando, e per vincere la guerra abbiamo bisogno che vi trasformiate, non dico in cani pastori, ma almeno in pecore nere”.  

 

Di admin

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