Caramanico Terme: il futuro incerto delle Terme
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Da anni le Terme di Caramanico sono bloccate in un limbo fatto di burocrazia, aste deserte e incertezze amministrative.

Caramanico Terme: il futuro incerto delle Terme. Un complesso che un tempo era il fiore all’occhiello del turismo termale in Abruzzo, oggi giace chiuso e abbandonato, senza una chiara prospettiva di rilancio.

Le aste deserte e la crisi delle terme

Dopo il fallimento della società di gestione avvenuto nel 2021, la Regione Abruzzo ha cercato di mettere all’asta il complesso, separandolo però in due lotti: lo stabilimento termale e l’hotel La Réserve. Un’operazione che non ha convinto gli investitori, con ben sei aste andate deserte, segno che il mercato non ritiene appetibile l’acquisto separato delle strutture senza un piano integrato.

Il problema principale, infatti, è che la concessione delle acque termali – il vero cuore pulsante delle terme – non è mai stata assegnata insieme agli immobili, rendendo di fatto impossibile l’operatività del complesso. Chi acquisterebbe un impianto termale senza il diritto di sfruttare le sue acque?

Il piano della Regione e le dichiarazioni di Marsilio

Il presidente della Regione, Marco Marsilio, ha ribadito che il governo regionale è impegnato nel trovare la migliore soluzione per Caramanico, con l’obiettivo di rilanciare l’intero sistema termale abruzzese. In una recente lettera al sindaco del comune, Franco Parone, ha però spiegato che alcune richieste avanzate, come l’affidamento diretto della sorgente al Comune, non sono percorribili per vincoli normativi.

Marsilio ha anche ricordato che l’opposizione regionale ha criticato la gestione della vicenda, sostenendo che l’asta delle acque termali avrebbe dovuto essere indetta contestualmente alla vendita dello stabilimento termale. Tuttavia, la Regione ha ribadito che questa ipotesi era ostacolata da problemi normativi.

Per dimostrare l’impegno nel settore, Marsilio ha citato i finanziamenti stanziati per le terme di Popoli e Rivisondoli, oltre ai 9,5 milioni di euro destinati alla realizzazione delle piscine termali di Caramanico, una cifra definita “record” per il settore.

Quale futuro per le terme?

Nonostante le promesse della politica, la situazione rimane critica. Se la prossima asta non avrà esiti positivi, il rischio è che il complesso termale cada definitivamente nel degrado, con un impatto devastante sull’economia locale e sul turismo.

Nel frattempo, resta da capire se l’amministrazione regionale sarà in grado di individuare una soluzione concreta per attrarre investitori o se Caramanico dovrà ancora una volta fare i conti con le conseguenze dell’inerzia burocratica.

(GUARDA IL VIDEO PER APPROFONDIRE LA VICENDA)

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