Finalmente arriva anche in Italia la prima terapia con le cellule Car-T. Il cda di Aifa ha dato il via all’approvazione, che verrà pubblicata nella Gazzetta Ufficiale. A settembre un gruppo selezionato di pazienti, coloro che sono colpiti da due tipi di tumore del sangue e che non hanno risposto ad altre cure, potrà fare il trattamento.
Le Car-T si basano sull’utilizzo dei linfociti t dei pazienti, che vengono prelevati, “riprogrammati” in laboratorio per colpire il tumore, e poi reinfusi nel malato. La terapia che ha avuto il via liberasi chiama Kymriah ed è prodotta da Novartis, che verrà pagata in base ai risultati delle cure. Le Regioni hanno selezionato i centri specializzati che potranno fare il trattamento sui malati di linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL), resistenti alle altre terapie o nei quali la malattia sia ricomparsa dopo una risposta ai trattamenti standard e per pazienti fino a 25 anni di età con leucemia linfoblastica acuta (LLA) a cellule B. In questa categoria di pazienti, la percentuale di guarigione dal tumore dopo il trattamento con Car-T è pari a circa il 40-50%. Con il criterio delle “cure compassionevoli”, e cioè i trattamenti sperimentali che vengono fatti prima dell’effettiva approvazione da parte dell’agenzia del farmaco su alcuni malati, in Italia hanno già preso il Kymriah cinquanta persone, delle quali 27 bambini.
Adesso si stima che verranno curati tra i 400 e i 600 pazienti all’anno. Tutte persone per le quali le cure disponibili fino ad ora non hanno funzionato.