Canada, le proteste contro le restrizioni e il cambiamento climatico. L'affare Kinder Morgan
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Il 22 ottobre a Ottawa ci fu l’inizio dello sciopero voluto dai camionisti. I lavoratori protestarono contro la decisione del governo di introdurre una legislazione che li avrebbe costretti a utilizzare dispositivi di registrazione elettronica per via del Covid.

In Canada il clima è rovente. Una situazione contestata dagli autotrasportatori tanto che il 2 novembre ci fu un’altra manifestazione contro il primo ministro Justin Trudeau in Ontario.

Legislazione: colpo alle imprese

I lavoratori del settore sono preoccupati delle nuove regole che renderanno difficili la gestione delle loro attività. Il danno sarà anche economico visto che l’adeguamento costerà molti soldi. I camionisti rivendicano maggiore ascolto da parte del governo visto che sono in prima linea. Al centro della protesta non solo le regole anti-covid ma anche le politiche volute da Trudeau. I lavoratori sono scontenti di altre questioni come il cambiamento climatico e la politica sull’immigrazione.

Il Canada è un paese nordamericano composto da dieci province e tre territori.

Il Canada è il secondo paese più grande del mondo. È stata la prima nazione a concedere il suffragio femminile e a legalizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso.

Le proteste contro il piano del governo

Di recente, ci sono state altre manifestazioni in Canada contro il piano del governo di acquistare un gasdotto esistente da Kinder Morgan per 4,5 miliardi di dollari. Le manifestazioni sono diventate violente quando i manifestanti si sono scontrati con gli agenti di polizia fuori da Parliament Hill.

L’affare Kinder Morgan

Si tratta della più grande società di infrastrutture energetiche del Nord America. Due anni fa annunciò che la sua controllata canadese avrebbe venduto la maxi-condotta Trans Mountain Pipeline e il relativo progetto di espansione al Governo del Canada per 4,5 miliardi di dollari canadesi (poco meno di 3 miliardi di euro). Il gruppo si impegnò ad aiutare il governo a cercare un acquirente terzo per questi asset mentre l’esecutivo di Ottawa avrebbe garantito il rilancio del progetto di espansione della condotta.

L’affare Kinder Morgan si intreccia in qualche modo anche con le proteste di queste ore. L’espansione dell’oleodotto fortemente contestata da ambientalisti e comunità locali. I camionisti contestano, come abbiamo riportato, anche la questione del cambiamento climatico. La condotta collega il terminal di Edmonton, nell’Alberta, allo scalo marittimo di Vancouver, nella Columbia Britannica. La sua capacità è di circa 300 mila barili di petrolio al giorno, ma con i nuovi interventi, il cui costo è stimato in circa 7,4 miliardi di dollari, potrebbe volare a 890 mila barili al giorno.

Le nuove linee

Le nuove linee sarebbero di 980 chilometri a cui andrebbe aggiunta la riattivazione di 193 chilometri di condotte già esistenti. L’obiettivo è trasportare e vendere il greggio in Asia spuntando prezzi migliori, ma vede una forte opposizione della Columbia Britannica, e del suo premier John Horgan, che potrebbe mettere in difficoltà persino la tenuta del governo federale di Justin Trudeau.

TransCanada aveva già rinunciato all’oleodotto Energy East. La sostanziale nazionalizzazione del progetto di espansione della Trans Mountain Pipeline rivolta a ovest conferma le difficoltà del governo di Ottawa a portare avanti le iniziative in questo campo.

Il blocco di tre giorni verso gli Stati Uniti

Lunedì, i veicoli hanno continuato a intasare l’autostrada all’incrocio meridionale dell’Alberta Coutts a sostegno di un convoglio nazionale diretto a Ottawa con l’obiettivo dichiarato di abrogare un requisito federale di vaccino per i camionisti transfrontalieri.

Secondo quanto riferito, l’UCP (conservatori di Alberta) e coloro che erano a favore del convoglio e delle proteste stavano cercando di evitare problemi alla catena di approvvigionamento.

La fuga di Trudeau

Alla protesta organizzata dai camionisti si sono aggiunti migliaia di simpatizzanti. Intanto il premier Justin Trudeau ha utilizzato parole molto dure nei loro confronti e ha ha affermato che il Paese non si farà intimidire. “Voglio essere molto chiaro – ha detto durante un discorso alla nazione – noi non siamo intimiditi da chi urla insulti ed abusa i lavoratori delle piccole imprese e ruba cibo ai senza tento, non cederemo a chi sventola bandiere razziste, non cederemo a chi compie vandalismi e disonora la memoria dei nostri reduci”

l primo ministro, Justin Trudeau, che ha vinto da poco le elezioni politiche puntando in modo deciso sulla campagna di vaccinazione, è stato costretto a rifugiarsi in una località segreta insieme alla propria famiglia.

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