Dopo il voto in Gran Bretagna, il nuovo Parlamento di Westminster toglierà gli ormeggi dall’Europa il 31 gennaio, come previsto nella Brexit.
I conservatori di Boris Johnson, dunque, hanno fatto il pieno di voti. E proprio la Ue aveva scommesso sulla vittoria di Johnson così da poter auspicare “un ritiro ordinato” della Gran Bretagna dall’Unione.
I Ventisette sperano in una rapida ratifica dell’accordo che era già stato accettato, ma che il Parlamento britannico aveva bocciato innescando il processo elettorale. Ora c’è un negoziato da portare a termine sui futuri rapporti tra Londra e l’Europa. Bruxelles conferma la sua fiducia nel proprio capo-negoziatore, Michel Barnier.
Intanto, la sterlina compie un balzo in avanti. Per gli investitori meglio un cattivo risultato che il prolungamento dell’incertezza.
Oggi la stragrande maggioranza il popolo britannico ha confermato la scelta di uscire dalla Ue accettando la Brexit. Voto che però non risolve i problemi sollevati dai vari esperti di tutti i settori. Johnson avrà il compito di tenere coeso il Regno Unito, scongiurando un secondo referendum scozzese che determini una secessione di Edimburgo. E poi dovrà negoziare i termini delle future relazioni con la Ue.
Probabilmente si vorrà fare della Gran Bretagna una specie di paradiso fiscale e finanziario a due passi dalla Ue. Vedremo se Bruxelles metterà in atto una serie di ritorsioni contro la City.