Tra Anas e ministero delle Infrastrutture non corre buon sangue. I pessimi rapporti sono iniziati all’indomani del crollo del viadotto sul fiume Magra, nella vicinanza della frazione di Albiano, in Comune di Aulla. Era l’8 aprile quando è avvenuto il fatto in provincia di Massa Carrara, sulla strada provinciale 70.
Per fortuna quel giorno non ci sono state vittime per via della pandemia e, dunque, del blocco degli spostamenti.
Ed è da qui che parte lo scontro tra Ministero e Anas.
Al centro c’è una lettera del 15 aprile riportata da L’Espresso. Nel documento la direzione generale strade, autostrade e sicurezza del Mit attacca l’ad dell’Anas Massimo Simonini in due cartelle firmate dal dirigente del settore Antonio Parente. Appena 5 giorni dopo, lo stesso Simonini replica al vertice del ministero di Porta Pia.“Devo mio malgrado registrare”, scrive Simonini, “che questo è soltanto l’ultimo di una serie di atti negativi, volutamente e inutilmente conflittuali, frutto di un atteggiamento preconcetto rispetto al quale vano è stato lo sforzo da me profuso per ripristinare un rapporto ordinato e proficuo”.
Non c’è, secondo Simonini, la volontà da parte della De Micheli, di un incontro per la definizione della proroga della concessione Anas. I bilanci di Anas registrano un deficit considerevole dopo il piccolo utile (2 milioni di euro) del 2018. “Altra carenza grave imputata al Mit da Simonini” spiega il settimanale “è l’aggiornamento del contratto di programma 2016-2020 varato lo scorso luglio senza consultare Anas e ancora in attesa di approvazione da nove mesi.”
Mancato invio della Carta dei Servizi 2020
Il ministero rinfaccia all’Anas la mancata spedizione della Carta dei servizi 2020. Un messaggio in cui Parente sottolinea che, per quanto riguarda la rete Ten (rete di trasporto transeuropea) nel 2019 l’Anas “ha disatteso il termine di adeguamento previsto per il 30 aprile e che, pertanto, alcune gallerie, a quella data, non solo non sono risultate adeguate, ma non risulta neppure disponibile la progettazione dell’adeguamento da effettuare”. “Anche per quanto riguarda i ponti e viadotti”, si legge nel documento del Mit, “risultano, alla data odierna, fortemente disattese le chiare indicazioni impartite dal Governo in proposito e formalizzate nel c.d. ‘decreto Genova'”.
Chi ha sponsorizzato Simonini all’Anas?
Simonini è stato promosso ad dell’Anas da dirigente di quarta fascia nell’ottobre 2018. Al tempo al Mit c’era Danilo Toninelli. Il nome di Simonini fu suggerito da Gianfranco Battisti, numero uno del gruppo Fs. Lo stesso Battisti è diventato azionista di maggioranza di Anas dopo la fusione. La sostituzione di Toninelli con la democratica Paola De Micheli gli ha sottratto molto delle sue coperture politiche presenti. L’ad dell’Anas può ancora contare sui rapporti ereditati al padre, dirigente di lungo corso nell’ex ente di via Monzambano, e che vanno dall’ex consigliere Giovambattista Papello all’ex parlamentare europeo Vito Bonsignore.
“Proprio l’imprenditore-politico di Bronte – spiega L’Espresso – sta monetizzando una terna di progetti per tracciati stradali che l’Anas ha deciso, incomprensibilmente, di statalizzare con un esborso complessivo che supera i 150 milioni di euro: la Ragusa-Catania, la Orte-Mestre e la Termoli-Campobasso. La prima è stata dequalificata rispetto ai progetti di Bonsignore. Le altre due non si faranno mai.”