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Bibbiano, inchiesta ‘Angeli e Demoni’: i fratellini sottratti alla famiglia e poi riaffidati per ordine di un giudice

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Due fratellini strappati alle famiglie della Val d’Enza, nel Reggiano, riporta al centro la vicenda di Bibbiano. I bimbi, entrambi tolti ai genitori e affidati da alcuni indagati nell’inchiesta choc Angeli e demoni, sono tornati, dopo quattro anni di lontananza, nelle braccia di mamma e papà. La decisione è stata presa dal Tribunale per i minorenni di Bologna.

I bimbi furono tolti alla famiglia per una generica “inadeguatezza genitoriale”. Dunque, furono affidati a una coppia da cui poi sono stati portati via per sospetti abusi e inseriti in una struttura dell’Appennino parmense.

La vicenda, però, si è conclusa con un lieto fine grazie a un’avvocatessa reggiana, Stefania Plancher, che ha convinto il Tribunale minorile a riesaminare il caso e a capovolgere il verdetto. Successivamente un altro avvocato, Paolo Ghidoni, come riporta il Resto del Carlino, a nome dei genitori dei fratellini, ha depositato un esposto-denuncia di 15 pagine alla procura di Reggio, titolare dell’inchiesta Angeli e demoni. “I servizi Sociali della Val d’Enza hanno sradicato i bimbi dall’ambiente in cui vivevano ogni qual volta riuscivano a sviluppare relazioni significative – è l’accusa del legale –. Ho scritto al sindaco di Sant’Ilario Moretti, a quello di Bibbiano Carletti… Anche al sindaco di Reggio. Ma nessuno mi ha risposto”.

La vicenda

Nel 2015 i Servizi diretti da Federica Anghinolfi (principale indagata in Angeli e demoni) intervengono. “I genitori, entrambi originari del Sud Italia, sono una coppia unita, con una fitta rete di parenti intorno – racconta l’avvocato –. Hanno tre figli: di 14 anni, di 5 e la piccolina di 2. La madre veniva aiutata dalla nonna ma, quando questa è morta, i servizi hanno predisposto l’affido dei due piccoli. La mamma aveva fragilità psichiche ma i suoi problemi erano sotto controllo; non era inidonea al ruolo materno”. I Servizi al posto di aiutarla chiedono al Tribunale l’affidamento. I motivi sono risibili – precisa Plancher –. L’affido, che deve essere l’estrema ratio, è stato fatto senza nemmeno redarre il progetto prescritto dalla legge. C’erano discrezionalità pura e gravissime negligenze operative. Ho chiesto più volte spiegazioni ad Anghinolfi, inutilmente”. A quel punto i bimbi sono trasferiti a 80 km da casa, presso “una coppia con grande esperienza nell’accoglienza. Si affezionano agli affidatari ma soffrono per la lontananza dai genitori”.

A luglio 2017  i fratellini sono seguiti dall’assistente sociale Sara Gibertini (indagata in Angeli e Demoni), mentre la loro psicologa viene sostituita dalla psicoterapeuta Sarah Testa del Centro Hansel e Gretel e dallo psicologo Matteo Mossini (indagati). “Il maschietto manifestava il malessere in vario modo (bulimia, eneuresi notturna…) – racconta Plancher –. Gli affidatari chiesero invano per mesi aiuto ai Servizi: furono denunciati per abusi. A fine 2017 i fratellini sono stati collocati in una struttura in Appennino, dove sono stati spesi 117mila euro”.

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