Il governo è stato salvato dal centrodestra unito che ha votato lo scostamento di bilancio. Tutti contenti: Berlusconi, Conte e Di Maio.
Il primo a essere soddisfato è il premier Giuseppe Conte: “È un ottimo segnale in questo momento di particolare difficoltà che sta attraversando il Paese. Auspico che questo clima di confronto e di dialogo possa accompagnare anche i prossimi, delicati passaggi che dovremo affrontare per uscire da questo periodo di emergenza”. E ad essere soddisfatto anche Luigi Di Maio: “Il voto alla Camera sullo scostamento di bilancio è un grande segnale di unità e di lealtà istituzionale nei confronti del Paese – ha osservato il ministro degli Esteri – . Più volte questo governo ha ribadito la necessità di una collaborazione istituzionale, chiesta anche dal presidente Mattarella, per dare una risposta concreta agli italiani in un momento davvero difficile. Questo voto ci permetterà di continuare a sostenere lavoratori autonomi, commercianti, artigiani, professionisti che più di tutti stanno subendo la crisi legata alla pandemia. Avanti così”.
Tra Di Maio e Berlusconi è scoppiato l’amore.
L’Aula della Camera ha approvato quasi all’unanimità la richiesta del governo di un nuovo scostamento di bilancio da otto miliardi di euro. Sono stati 552 i voti a favore su 558 presenti, con solo sei astensioni e nessun voto contrario.
È passata così la linea del presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, che in mattinata, prima della discussione in Aula a Montecitorio, ha annunciato il voto favorevole perché il governo ha accolto tutte le proposte del centrodestra, ovvero più risorse per due milioni di autonomi e professionisti e il cosiddetto semestre bianco.
Berlusconi ha quindi giocato d’anticipo annunciando il sì e sperando che gli alleati, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, lo seguissero.
Il centrodestra, dunque, salva il governo votando compatto lo scostamento di bilancio. Il dato politico è che è passata la linea di Silvio Berlusconi: ovvero quella del voto a favore. Tecnicamente, e politicamente, l’odiato “Caimano” ha salvato Pd e 5 stelle. La conseguente azione politica dovrebbe essere che Di Maio si dimetta a questo punto. Ma siamo in Italia.