Il ministro dell’Interno nelle scorse settimane ha diffuso una direttiva per far fronte alla crescita del numero di incidenti stradali in un’ottica di prevenzione. E, a quanto pare, i Comuni hanno raccolto “l’invito” solo per fare cassa.
Antonio Del Furbo
La nuova circolare del Ministero Interni, Prot. n. 300/A/5620/17/144/5/20/3, obbliga l’eliminazione dai lati della strada di tutti quei cartelli con preavviso di autovelox, spesso vecchi e con caratteristiche grafiche non regolamentari, in luoghi dove in realtà non vengono effettuati controlli.
L’anima della direttiva è racchiusa nell’oggetto:
“garantire un’azione coordinata delle Forze di Polizia per la prevenzione e il contrasto ai comportamenti che sono le principali cause di incidenti stradali.”
Dunque, la battaglia del ministero dell’Interno è alla crescita degli incidenti stradali con esito mortale. Minniti ha individuato alcuni comportamenti degli automobilisti che comportano l’aumento esponenziale degli incidenti: tra questi l’eccesso di velocità.
Ebbene, la direttiva spiega che:
“Le postazioni di controllo devono essere preventivamente segnalate e ben visibili”.
Le modalità d’impiego delle attrezzature, tra l’altro, sono state stabilite con decreto dal Ministro dei trasporti e dell’Interno il 15 agosto 2007.
“il decreto non fissa una distanza minima tra il segnale stradale o il dispositivo luminoso di preavviso e la posizione di controllo a cui si riferisce, più genericamente, stabilisce che tale distanza deve essere “adeguata”, in relazione alla velocità predominante”.
E, comunque, “la distanza massima tra il segnale stradale o il dispositivo luminoso che indica la presenza della postazione di controllo e la postazione stessa non può essere superiore a 4km e tra il segnale o il dispositivo e la postazione non devono essere presenti intersezioni o immissioni laterali”.
Il ministero precisa, inoltre, che sul posto sono presenti i vigili, le postazioni di controllo sono rese visibili dalla loro presenza.
“ove il rilevamento della velocità venga effettuato dal lato opposto al senso di marcia con dispositivi approvati per tale utilizzo, la visibilità della postazione è garantita dall’installazione di un segnale di indicazione riportante il simbolo dell’organo operante, posto nelle immediate vicinanze della postazione, orientato in modo da essere ben visibile dai veicoli che procedono nel senso di marcia sottoposto a controllo”.
La direttiva precisa che gli unici casi in cui le postazioni non devono essere segnalate sono quelle riguardanti i box e i pali.
Se alcuni Comuni, come quello di Palermo ad esempio, hanno ottemperato al decreto Minniti e, quindi, sposato in pieno la causa volta a garantire le condizioni di sicurezza per la circolazione, altri enti fanno i furbetti.
A Palermo in aggiunta alla segnaletica fissa già esistente le postazioni sono presegnalate con cartelli mobili di avviso.
E a Sambuceto cosa succede?
Succede che i Vigili posizionano l’autovelox in un punto senza segnalarlo (come abbiamo riportato nel video) e loro si mettono a circa 200metri dopo (e non prima) il rilevatore.
Questo comportamento rispecchia la direttiva del Ministero dell’Interno? Soprattutto: così si evitano incidenti e si fa prevenzione?
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