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Autovelox: la Cassazione annulla le multe. I furbetti dei Comuni rischiano grosso

Autovelox: la Cassazione annulla le multe. I furbetti dei Comuni rischiano grosso

La sentenza della Cassazione sull'omologazione degli autovelox crea un terremoto legale nei Comuni italiani.

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Il terremoto legale scuote le finanze dei Comuni italiani in seguito alla decisione della Corte di Cassazione di accogliere il ricorso di un avvocato di Treviso multato per eccesso di velocità sulla Tangenziale della città.

Autovelox. La multa, emessa per superamento dei 90 chilometri orari in un tratto dove era consentito solo tale limite, è stata annullata perché l’apparecchio utilizzato per rilevare l’infrazione era approvato ma non omologato. Questo caso solleva preoccupazioni nell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci), che teme un’ondata di ricorsi e la conseguente cancellazione di multe per milioni di euro, evidenziando un vuoto normativo nella regolamentazione degli autovelox.

La controversia ha radici in un precedente contenzioso tra il giudice di pace e la magistratura ordinaria, dove si erano registrati pareri divergenti. La Corte Suprema ha evidenziato che le apparecchiature, pur autorizzate dal Ministero delle Infrastrutture, non hanno subito una verifica tecnica adeguata per l’omologazione, mettendo così gli automobilisti multati sotto questi termini al riparo da conseguenze pecuniarie.

Questa decisione ha un impatto diretto sulle entrate dei Comuni, in particolare per Treviso, dove le sanzioni per violazioni al codice della strada rappresentano una fonte significativa di introiti, con una media annua di circa 50 milioni di euro nel Veneto, di cui una quota rilevante è attribuibile al superamento dei limiti di velocità.

La multa annullata

La sentenza della Cassazione, oltre a annullare la multa contestata, crea un precedente pericoloso che potrebbe portare ad una cascata di ricorsi da parte degli automobilisti multati sulla tangenziale. Questo pone il Comune di Treviso di fronte al rischio di perdere introiti significativi, come evidenziato dagli oltre 8 milioni di euro incassati solo nel 2023.

Il sindaco di Treviso, Mario Conte, esprime preoccupazione per le implicazioni della sentenza, ma l’amministrazione comunale decide di mantenere attivi i sistemi di rilevazione della velocità, in attesa di ulteriori chiarimenti e provvedimenti normativi o giurisprudenziali.

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