Altro che prevenzione, altro che tutela dell’incolumità di pedoni e automobilisti. Alla fine il vero obiettivo dei Comuni è quello di fare soldi. Specie a Bussi con l’autovelox.
Gran parte dei Comuni d’Italia, da un bel po’ di tempo, hanno imparato come far fronte alle necessità di cassa per la gestione dell’ente riducendo l’esigenza a una sola parola: Autovelox. Sindaci e assessori, dunque, votano i bilanci su cui caricano le entrate derivanti dalle multe.
Il modello Bussi
Tutto parte da una nota del capogruppo Idv in Consiglio comunale all’Aquila, Lelio De Santis che spiega: “Il transito sulla strada statale, che collega la città dell’Aquila alla città di Pescara e alla costa adriatica, da mesi sta trovando la barriera nascosta dell’autovelox in corrispondenza dell’abitato di Bussi, che fotografa tutti i veicoli di passaggio, non per evitare alte velocità e quindi pericoli alla pubblica incolumità, ma si sospetta solo per fare cassa a favore del Comune locale e della società incaricata del servizio”.
Ben 10mila i verbali inviati agli automobilisti.
Molti dei verbali sarebbero stati viziati da errori di notifica che avrebbero scavalcato i 90 giorni previsti per il recapito. Un modo per “fare cassa”, spiega il consigliere, dato che il Comune di Bussi incassa il 70% degli importi pagati e il restante va alla società che gestisce il servizio. Per De Santis i più colpiti sono proprio gli aquilani. “Non si tratta di difendere automobilisti scriteriati ed irresponsabili, ma di difendere gli automobilisti che percorrono con velocità consentita quell’unica strada a scorrimento veloce, già disseminata da inutili rotatorie, per raggiungere Pescara per ragioni diverse” aggiunge De Santis.
Multe doppie
“Una vergogna! L’autovelox a Bussi non si vede e rappresenta una vera e propria trappola” spiega un cittadino che si è visto recapitare ben 12 multe da 300 euro. “Così come posizionato sono solo i bussesi che non beccano mai l’Autovelox” spiega un residente. “La maggior parte degli incidenti mortali sono avvenuti nel tratto di strada tra Bussi Officine e il primo ingresso al paese. Li sarebbe stato giusto mettere l’Autovelox. Perché, invece, si è scelto un altro punto?”
Prevenzione…forse
Seppur il sindaco di Bussi, Salvatore La Gatta, ha precisato che l’Autovelox è posizionato in maniera ben visibile con l’obiettivo di ridurre gli incidenti, non si capiscono almeno due cose. La prima è come mai più automobilisti abbiano scelto di infrangere la legge più volte e, dunque, di pagare una serie di verbali di oltre 3mila euro. L’altra, non meno importante, riguarda le somme messe a bilancio dal Comune.
La delibera del Consiglio comunale
Nella sesta variazione al bilancio di previsione 2019/2021, si legge che c’è stata la “necessità di apportare variazioni al bilancio” perché per via della ridistribuzione “delle maggiori entrate da autovelox”.
In sostanza, il Comune di Bussi ha dovuto fare una variazione di bilancio perché le multe fatte e incassate sono molte di più di quelle previste. Nel bilancio, inizialmente, era stata prevista una somma di 340mila euro a fronte dei 1560mila già incassati. Il totale generato da 13498 multe è di ben 1.900mila euro.
Niente male per un Comune di poco più di duemila abitanti
Se il Comune di Bussi ha messo in bilancio una somma, base vuol dire che quegli introiti, in ogni caso, sarebbero dovuti rientrare. Sembra di capire, quindi, che la volontà dell’amministrazione non fosse quella di garantire la sicurezza dei cittadini ma bensì quella di fare cassa.
Un dato a conferma arriva proprio sul numero di multe e di cittadini. “Stiamo parlando di 10-15 mila multe comminate probabilmente a 8/10 mila cittadini aquilani forse in modo Illegittimo” spiega sempre Lelio De Santis. Ciò vuol dire, come abbiamo anticipato, che più di un cittadino ha ricevuto più di un verbale.
Si dovrebbe, a questo punto, capire se contro il Comune di Bussi sia possibile una class-action per tutelare, veramente, i cittadini.