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Auto di lusso ai dirigenti Rai: costi e privilegi delle risorse pubbliche

Auto di lusso ai dirigenti Rai: costi e privilegi delle risorse pubbliche

Da diversi anni la Rai, il servizio pubblico radiotelevisivo italiano, offre ai suoi circa 300 dirigenti un benefit esclusivo: l’uso di automobili aziendali di fascia alta.

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Da diversi anni la Rai, il servizio pubblico radiotelevisivo italiano, offre ai suoi circa 300 dirigenti un benefit esclusivo: l’uso di automobili aziendali di fascia alta.

Auto di lusso ai dirigenti Rai: costi e privilegi delle risorse pubbliche. Questo privilegio, riservato sia ai manager di prima fascia (top manager) che a quelli di livello inferiore, si traduce in auto a noleggio per uso promiscuo, utilizzabili non solo per esigenze lavorative ma anche personali. Un sistema che, come riportato da Il Fatto Quotidiano, solleva interrogativi sul costo e sulla trasparenza della gestione di tali risorse.

Come funziona il meccanismo

La Rai contribuisce con un importo fisso di 1.050 euro al mese per il noleggio di ogni auto. Questo importo può coprire totalmente o parzialmente il costo del veicolo; la differenza, insieme agli oneri fiscali, viene pagata dal dirigente. Ad esempio, per una Mercedes Classe C dal costo mensile di 1.625 euro, il manager contribuisce con 575 euro, mentre la Rai copre il resto.

Le spese complessive per l’azienda sono significative: circa 4 milioni di euro all’anno per i noleggi, a cui si aggiunge un altro milione di euro per il carburante. Questo pacchetto include anche un massimo di 2.000 litri di carburante per ogni dirigente, garantiti annualmente.

Auto di lusso: una flotta esclusiva

La selezione dei veicoli messi a disposizione dei dirigenti è impressionante: tra i marchi figurano Audi, Bmw, Land Rover, Tesla, Lexus, Mercedes e Mini. L’unica rappresentanza del gruppo Stellantis è Jeep. Tra i modelli più lussuosi spiccano:

Queste scelte evidenziano una predilezione per il lusso, un aspetto che non è passato inosservato all’opinione pubblica.

I costi nascosti e il rimprovero dell’ANAC

Oltre ai costi elevati, il programma ha attirato l’attenzione per la sua gestione poco trasparente. L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha censurato la Rai per l’assenza di adeguata trasparenza nelle gare d’appalto relative al noleggio delle auto aziendali, denunciate come «illegittimamente frazionate». Tra il 2021 e il 2023, l’appalto per il servizio ha totalizzato una cifra di 6,6 milioni di euro, una somma che, secondo l’ANAC, avrebbe richiesto un’apertura totale alla concorrenza, coinvolgendo tutti gli operatori economici del settore.

I vezzi dei dirigenti

Non mancano dettagli curiosi sui gusti dei dirigenti. Nel 2019, Gennaro Sangiuliano, allora direttore del Tg2 e oggi ministro, scelse una Bmw X3 xDrive30i xLine. Tra le personalizzazioni, incluse nel noleggio, spiccavano un volante sportivo in pelle a tre razze con comandi multifunzione e vetri oscurati posteriori, a dimostrazione di come i dirigenti non disdegnino dettagli esclusivi.

Un sistema insostenibile?

Questa politica aziendale solleva dubbi sulla sostenibilità economica e sull’etica dell’utilizzo delle risorse pubbliche. In un contesto in cui il servizio pubblico è chiamato a giustificare ogni spesa, tali benefit appaiono sempre più difficili da difendere. La domanda cruciale rimane: il lusso e i privilegi dei dirigenti Rai sono compatibili con il mandato di servizio pubblico?

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