Subito dopo il Milleproroghe arrivano ben tremila assunzioni. Un vero e proprio assalto alla diligenza, difficile da bilanciare con la spending review e anche da motivare alla luce del Pnrr, che richiede sì molte assunzioni, determinate però con provvedimenti specifici, e in parte già in corso.
Arriva l’infornata. Assunzioni che i ministeri cercano di ottenere con urgenza. E un primo tentativo in questa direzione era stato effettuato con il decreto Pnrr, approvato dal Consiglio dei ministri il 16 febbraio. Ma all’ultimo si è deciso per lo stralcio, in attesa di capire se le assunzioni richieste sono tutte necessarie e soprattutto compatibili con il bilancio delle amministrazioni.
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Adesso un nuovo tentativo, che fonti di Palazzo Chigi ridimensionano. Da giorni circolano le bozze di un decreto legge di una trentina di articoli, che, oltre alle assunzioni nei ministeri, prevede una serie di altri provvedimenti, dal commissariamento del Formez all’istituzione dell’Osservatorio nazionale del Lavoro pubblico. Ma “le anticipazioni sul provvedimento – spiega Palazzo Chigi – costituiscono la mera sommatoria delle proposte avanzate dai singoli ministeri”. Le assunzioni ci saranno, ma saranno decisamente di meno: “Su tali richieste – spiegano le stesse fonti – è in corso un approfondimento e una verifica di fattibilità di sistema e di copertura finanziaria. Pertanto, dopo tale valutazione i numeri e l’impatto risulteranno fortemente ridimensionati”. “Il governo – concludono – è impegnato a garantire la funzionalità delle amministrazioni in un quadro di equilibrio e di efficienza”.
Difficile dire se rimarranno in piedi anche tutte le altre disposizioni confluite nel decreto.
Non ci dovrebbe essere una marcia indietro rispetto alla norma che prevede la possibilità per i Comuni, le Province e le Regioni di stabilizzare i dipendenti a tempo determinato, in servizio da almeno 36 mesi, tenendo conto delle proprie risorse e della propria pianta organica. Gli enti locali ci contano: viene incontro alla richiesta di rendere più appetibili le assunzioni del Pnrr, tutte a tempo determinato. Ma la norma non si limita a quei concorsi, anche se rimarrebbe in vigore solo fino alla conclusione del piano, il 31 dicembre 2026. La norma prevede la compatibilità delle assunzioni con i bilanci degli enti locali e la pianta organica. Anche il commissariamento del Formez e la costituzione di Enit in società per azioni, che rispondono a progetti del governo di riorganizzazione dell’ente che gestisce i concorsi pubblici e dell’ente del turismo, dovrebbero trovare conferma nella versione definitiva del decreto.
Dovrebbe passare anche la norma che prevede, solo per il 2023-2024, l’immissione in ruolo dalle graduatorie provinciali degli insegnanti di sostegno per i posti rimasti scoperti, con assunzione a tempo indeterminato se si supera la prova di esame.