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Il leader di Forza Nuova Abruzzo non molla la presa e torna a sfidare il “sistema”. Lo stesso che lo ha condannato a scontare dieci giorni di carcere.

Corteo contro mercatino etnico (sgomberato): a Forconi di Forza Nuova 10 giorni di arresto

Pescara: il sindaco ordina, la celere sgombera. I senegalesi. (il reportage)

“Domenica 5 giugno vi aspetto in zona Ponte del Mare, nello stesso punto in cui si mosse il corteo ‘illegale’ che mi è costato la condanna e, come da prassi, chiederò l’autorizzazione a manifestare” annuncia Marco Forconi sulla pagina Facebook. Il tema della manifestazione, manco a dirlo, il mercato etnico da poco sgomberato dalle forze dell’ordine su ordine del Comune di Pescara. Quindi un annuncio che non a tutti i protagonisti di questa vicenda potrebbe far piacere:“Tutti i documenti ed atti istituzionali a pubblica consultazione”. Poi l’avvertimento al nemico numero uno, ovvero allo Stato:Nessuna resa”.

Forconi, in seguito a una manifestazione del 30 agosto 2015, quando con una trentina di forzanovisti pescaresi si radunò per una marcia silenziosa per protestare contro il mercatino etnico illegale, è stato condannato a scontare una pena detentiva in carcere:

“Questa mattina mi sono visto recapitare questo atto giudiziario, che è un decreto penale, in cui vengo condannato ad una ammenda di 2900 euro in sostituzione di 10 giorni di arresto e 400 euro di multa perché ho condotto una manifestazione non autorizzata”.

Da subito Forconi ha comunicato la sua indisponibilità ad accettare la pena meno pesante:

rinuncio al pagamento dell’ammenda di euro 2900.00, chiedendo l’applicazione della pena sostitutiva, quantificata in 10 giorni di carcere e 400.00 euro di multa. Loro vinceranno, noi di più.”

Oggi il coordinatore del partito di estrema destra si chiede:Quanti sono quei politici che vanno fieri della propria condanna, tanto da considerarla una medaglia all’impegno civile e sociale?”. E puntualizza:Il mio corteo era abusivo, nulla di più vero. Abusivo ma pacifico, abusivo perché la questura continuava a negarci permessi, abusivo ma pubblicato su quotidiani britannici e svedesi per la bellezza, abusivo ma vittorioso perché a distanza di 9 mesi avevo ragione, abusivo ma condannato il giorno stesso dello sgombero. Meglio 10 giorni da condannato che una vita da complice del sistema”.

 
Ora, il punto è che Forconi annuncia di portare documenti per mostrare a tutti che nella vicenda del mercatino qualcosa non torna. Non torna, ad esempio la celerità con cui è stato fatto lo sgombero che ha prodotto, evidentemente, solo l’ennesima emergenza sociale dopo quella dei lavoratori di Attiva, la società che gestisce i rifiuti a Pescara. Non torna il motivo per il quale si voglia destinare gli ‘sfrattati’ dei mercatini nel tunnel della stazione. Non tornano, ancora, i 50mila euro dei fondi Par-Fsc che sarebbero stati riversati dalla Regione Abruzzo proprio per l’allestimento del nuovo mercato etnico. Non si capisce come si possa avviare i lavori in un’area proprietà del demanio. E, infine, non si capisce come possa esserci un nuovo mercato se non è presente nel Piano regolatore del Comune. 
 

Forconi, comunque, non ha dubbi sulla vicenda che lo sta riguardando:
 
“Una condanna cela una dimensione positiva in una situazione dichiaratamente negativa.
Ti aiuta a capire chi realmente tiene a te, in maniera disinteressata, fregandosene dei pregiudizi mediatico-sociali.
Non mi sarei mai aspettato di ricevere solidarietà dai alcuni dei miei peggiori nemici mentre non ne ricevevo alcuna da coloro che fino al giorno prima soffrivano nella mia stessa trincea. Selezione spirituale”.
 
Per Forconi il PM ha emesso un decreto penale. Questo tipo di procedimento, disciplinato dagli artt. 459 c.p.p. e ss., si caratterizza per l’assenza del contraddittorio e l’emissione di un decreto penale di condanna. In questo particolare caso vengono, quindi, a mancare oltre che all’udienza preliminare anche la fase dibattimentale.

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