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“Quello della bufera giudiziaria che ha travolto l’assessore regionale Luigi De Fanis, sembra un film gia’ visto: e non per gli esiti processuali – per i quali non resta che attendere – ma per la consueta disinvoltura con cui l’indagato e’ stato sottoposto alla gogna mediatica susseguente alla misura restrittiva”.

“Quello della bufera giudiziaria che ha travolto l’assessore regionale Luigi De Fanis, sembra un film gia’ visto: e non per gli esiti processuali – per i quali non resta che attendere – ma per la consueta disinvoltura con cui l’indagato e’ stato sottoposto alla gogna mediatica susseguente alla misura restrittiva”. Si affida ad una nota stampa Alessio Di Carlo segretario di “Radicali Abruzzo” per commentare l’arresto dell’assessore regionale alla Cultura Luigi De Fanis. “Accanto alla sistematica violazione del principio di innocenza – ha proseguito l’esponente radicale – tocca constatare l’anomalia della pubblicazione da parte di alcuni organi di stampa di stralci di intercettazioni telefoniche che dovrebbero essere coperti da segreto istruttorio”. Per Di Carlo “non sono state diffuse notizie sufficienti riguardo gli eventi organizzati dal Mascitti, quando e dove si sono svolti, né informazioni adeguate sulla Società Italiana di Cultura, la Onlus che organizzava gli stessi. “Le uniche informazioni a riguardo – ha concluso Di Carlo – sono reperibili dallo statuto disponibile on line e sembrano parecchio interessanti”.

ZdO

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