Come abbiamo raccontato, all’alba di ieri ben 3mila carabinieri dei Ros, con l’ausilio di paracadutisti e unità cinofile hanno condotto agli arresti 330 persone tra cui 500 indagati.
L’auspicio, come sottolinea Il Riformista, è che questo dispiegamento di mezzi e di uomini porti a qualcosa di buono. C’è, infatti, da ricordare come casi simili si sono rivelati alla fine solo fuffa.
La notte del 12 novembre del 2003, fu circondata Platì – piccolo paese di tremila anime in provincia di Reggio Calabria – e condotte in carcere centinaia di persone. Finirono ammanettati, tra gli altri, anche il sindaco del paese e il medico. Dell’operazione “Marine” parlarono anche i giornali stranieri, tra cui il New York Times e la Cbs. Le sentenze, poi, arrivarono e ridimensionare la portata dell’operazione. Ci furono appena 3 condanne e gran parte degli imputati vennero prosciolti già nella fase delle indagini preliminari.
Un altro caso è quello riferibile all’operazione “Stilaro”.
Anche qui arrivarono paginate intere sui giornali nazionali. Arrestati i sindaci di Camini e Monasterace e con loro il più importante floricoltore calabrese, l’olandese Von Zanten, e altre cento persone assicurate alla patrie galere. Le sentenze arrivarono e, anche in questo caso, demolirono l’impianto accusatorio. I sindaci non arrivarono nemmeno a processo.
Altre inchieste “flop”
Le altre inchieste furono: quella del “Circolo Formato”, della “Jonica Agrumi”e della “Asl Siderno”. Richiesta di mandare a processo per ben 500 persone tra amministratori e funzionari dei Comuni della Locride tutti respinti dal Gup.
“L’ultima impresa in ordine di tempo è Stige’, che all’alba del 9 gennaio 2018 ha visto mille carabinieri sguinzagliati nella provincia di Crotone per mettere le manette ai polsi di 169 persone” ricorda Il Riformista.
Quando il procuratore generale disse…
A parlare di quello che succede in territorio calabro è stato, tra l’altro, l’attuale procuratore generale della Corte d’appello di Catanzaro, Otello Lupacchini. Il giudice ha lamentato “un dato particolarmente allarmante” riguardante l’eccessivo, ingiustificato ricorso alla custodia cautelare da parte degli uffici giudiziari calabresi, “sicuro sintomo di inadeguata ponderazione delle prove sia da parte di chi propone sia di chi dispone la custodia cautelare…“.
Lupacchini ha fornito anche dei dati relativi al periodo precedente la nomina di Gratteri alla procura distrettuale. Catanzaro, per il sesto anno consecutivo, è in testa alla classifica del maggior numero di indennizzati con 158 risarciti (nel 2017) davanti a Roma con 137 e Napoli con 113. Catanzaro e Roma sono le città dove lo Stato ha speso di più, ma il capoluogo calabro con 8 mln di euro ha “fatturato” risarcimenti in misura più che doppia rispetto a Roma.
Una storia su cui, evidentemente, bisognerebbe riflettere.