Un alto ufficiale dei Carabinieri, il generale Oreste Liporace, e un imprenditore romano, Ennio De Vellis, sono stati posti agli arresti domiciliari. L’accusa è di assegnazioni illecite di fondi e appalti truccati.
Arresti domiciliari per generale dei Carabinieri e imprenditore: accuse di corruzione e appalti truccati. Liporace, già comandante del secondo reggimento allievi, marescialli e brigadieri di Velletri, e De Vellis sono stati coinvolti in un’ordinanza di custodia cautelare.
L’indagine, condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano, ha portato a perquisizioni riguardanti 22 persone, nonché diversi uffici governativi come l’Avvocatura Generale dello Stato, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Centro Alti Studi Difesa, e il Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per Lazio, Abruzzo e Sardegna. Le perquisizioni hanno coinvolto anche sette entità giuridiche. La Guardia di Finanza ha inoltre emesso ordini di esibizione di atti e documenti presso diverse amministrazioni centrali dello Stato.
Perquisizioni
L’indagine verte su ipotesi di corruzione, turbativa d’asta e false fatturazioni riguardanti un appalto di quasi 700mila euro per i servizi di pulizia della caserma. Appalto affidato fino al 2021 all’impresa Fabbro. Undici persone in totale sono indagate.
Le accuse sostengono che il pubblico ufficiale sarebbe stato corrotto con 22mila euro e altri beni di lusso, come borse, noleggi auto, biglietti per lo stadio Olimpico e per la Scala di Milano. Si indaga anche per traffico di influenze e turbata libertà degli incanti.
L’inchiesta ha origine da un’indagine su appalti in Fiera Milano, che aveva portato all’arresto del manager Massimo Hallecker.
Sono stati ricostruiti i rapporti tra De Vellis, il generale Liporace, e gli imprenditori Massimiliano e William Fabbro della Fabbro spa, anch’essi indagati. Si ipotizza un traffico di influenze legato alla promessa, non realizzata, di far ottenere alle società del gruppo Fabbro appalti nel 2022 all’interno del Vaticano e con i Frati Francescani. Inoltre, nel 2020, la società Fabbro avrebbe ottenuto un appalto triennale da 15 milioni di euro per il servizio di ristorazione presso alcune sedi della presidenza del Consiglio dei Ministri. Questo grazie a 165mila euro pagati a De Vellis per la sua mediazione all’interno del Dipartimento informazioni e sicurezza (Dis).
Oltre ai due arrestati, una decina di altre persone sono indagate. Tra questi c’è Lorenzo Quinzi, dirigente del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, accusato di turbata libertà degli incanti. La Guardia di Finanza di Milano sta conducendo ulteriori perquisizioni e acquisizioni di documenti in varie province italiane, presso enti pubblici, persone fisiche e società coinvolte nelle indagini.