Arredi Emiliano nella Regione di… Emiliano. “Quando abbiamo letto la notizia, abbiamo fatto fatica a crederci”.
Arredi di famiglia: quando Emiliano arreda la Regione di Emiliano. “Come gruppo di Fratelli d’Italia, ci siamo ripromessi di dare un’occhiata agli atti dell’appalto prima di saltare a conclusioni affrettate. Sì, perché il populismo spicciolo non fa parte del nostro repertorio, ci teniamo a sottolinearlo”.
Così commenta il gruppo FdI in Consiglio regionale sulla notizia del Corriere del Mezzogiorno riguardo un appalto da 41mila euro per l’acquisto di arredamenti destinati all’area relax e alla biblioteca del Consiglio regionale. L’appalto è stato assegnato alla Emiliano srl, azienda che, guarda caso, appartiene ai fratelli del governatore della Puglia.
La presidenza della Regione si è affrettata a precisare che “il presidente Emiliano non era a conoscenza dell’appalto, visto che la procedura è completamente gestita a livello dirigenziale dal Consiglio regionale e non passa affatto dal livello politico”. Inoltre, “il presidente non ha alcuna partecipazione nell’azienda dei suoi fratelli”. Insomma, lui non ne sapeva nulla.
Ma non finisce qui.
La presidenza ha fatto sapere che Emiliano ha chiesto al segretario generale della Presidenza, Roberto Venneri, di recuperare dal Consiglio regionale tutte le informazioni sull’appalto. Un passo doveroso, anche se – va detto – l’appalto è completamente fuori dalla sfera d’influenza della Presidenza.
La presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone, ha rincarato la dose: “Gli organi politici non si occupano di gare d’appalto. Per questo ho chiesto una relazione dettagliata alla segretaria generale riguardo alla procedura di affidamento, con una valutazione specifica”. La relazione ha confermato la legittimità della procedura e la correttezza degli atti, ma non ha potuto evitare di sottolineare la “inopportunità dell’invito e la conseguente partecipazione della Emiliano srl”.
E poi c’è la ciliegina sulla torta: sembra che il contratto non abbia portato chissà quale risparmio, con uno sconto dell’1%. L’opposizione non ci sta e protesta, giustamente, anche se l’affidamento diretto risulta regolare. “Ma le spiegazioni di Emiliano e Capone non ci bastano – tuonano da FdI – possibile che tutti caschino dalle nuvole? Che in una ricerca di mercato venga invitata proprio la ditta di famiglia del governatore, chiamata Emiliano srl, per di più in un periodo di crisi, e che rispondano solo loro con un ribasso dell’1%?”.
Domande che pesano come macigni e a cui si aspettano risposte concrete. FdI chiede che la presidente Capone venga a riferire in aula al primo Consiglio utile. In attesa di capire se, in questa storia, ci sono davvero “coincidenze” oppure se qualcuno stava solo facendo la solita raccolta punti.