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Antonio Funiciello, il nuovo capo gabinetto di Draghi che definì Appendino bocconiana come Sara Tommasi

Antonio Funiciello, il nuovo capo gabinetto di Draghi che definì Appendino bocconiana come Sara Tommasi

Antonio Funiciello è il nuovo capo gabinetto di Draghi. Uomo di potere in quota Pd, poi montiano, definì Appendino bocconiana come la Tommasi

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Antonio Funiciello, classe 1976, 45 anni: è il nuovo capo di gabinetto del governo di Mario Draghi. Una scelta di livello secondo molti. Ma è proprio così?

Intanto possiamo dire che Funiciello è uomo di potere.

È stato Veltroniano ai tempi di Veltroni, montiano ai tempi di Monti, renziano ai tempi di Renzi. Il vento draghiano lo ha riportato a Palazzo Chigi come capo di gabinetto. C’era già stato con presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e ora ci rientra con un altro premier, l’ex governatore della Bce.

Funiciello dirigerà lo staff del capo del governo.

Funiciello è consigliere di amministrazione dell’Inpgi, l’istituto di previdenza dei giornalisti, dov’è arrivato su nomina della presidenza del Consiglio. È stato per un po’ il responsabile Cultura del Pd. Negli ultimi 15 anni ha attraversato (e beneficiato) delle varie fasi della vita dei Democratici di Sinistra prima e del Partito democratico poi.

È stato braccio destro di Luca Lotti, quando era sottosegretario alla presidenza del Consiglio di Renzi. E di sicuro è stato a capo del comitato BastaunSì.

Il tweet

Funiciello, però, è anche quello che negli ultimi giorni di campagna elettorale prima del ballottaggio tra Chiara Appendino e Piero Fassino, si fece trasportare da un tweet pesantissimo.

“Appendino è bocconiana, come Sara Tommasi“ disse.

Cancellò subito tutto definendolo un tweet stupido giustificandosi di essere stato annebbiato dall’attentato di un pazzo ad Orlando (e quindi?).

Insomma, Funiciello è il migliore nel governo dei migliori. E Mario Draghi non poteva non sceglierlo per Palazzo Chigi.

Ah, Funiciello per il Pd nel 2013 ha ottenuto la delega per la Cultura e la Comunicazione del partito.

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