La rivolta di agricoltori e allevatori ha conquistato l’intera Europa: dalla Francia al Belgio, dalla Germania all’Est Europa, dall’Italia alla Grecia, fino alla Spagna.
Anima e terra: agricoltori e allevatori in piazza. Una protesta che angoscia i vertici Ue. Le rivendicazioni sono: redditi e aiuti più alti, no ai rigidi paletti del Green Deal, tutele dagli eventi climatici estremi, dal caro energia, dalle epidemie. E poi l’aviaria e la concorrenza sleale del resto del mondo.
L’Italia vive il disagio ancor più dei francesi
C’è il tema della nuova PAC – calata dall’alto – che impone un modello di allevamento e coltivazione per far sì che le aziende possano accedere agli aiuti indipendentemente dalle esigenze dalle loro esigenze.
Altro tema è quello legato all’agri-fotovoltaico che secondo le categorie distruggerà in maniera definitiva insieme ai progetti “life” mirati a ricostruire un appennino selvaggio
Un progetto che prevede l’introduzione di animali scomparsi come il bisonte europeo a danno dell’agricoltura e zootecnia di montagna. Il progetto si riferisce a un’iniziativa di ricolonizzazione ecologica e ripristino dell’habitat naturale nell’area degli Appennini. Il concetto di “rewilding” si basa sull’idea di ripristinare e promuovere processi ecologici naturali, consentendo alla flora e alla fauna selvatica di prosperare in modo più naturale.
In Abruzzo i consorzi di bonifica hanno emesso cartelle di circa 200 euro l’ettaro anche sulle colture dove l’acqua non viene utilizzata. E con i piani dei
parchi approvati dalla giunta regionale abruzzese i parchi di fatto si sono impadroniti degli usi civici.
C’è, infine, arriva l’ultima stangata del governo: l’Irpef.