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Questa è l’Italia dei ladri, dei malfattori e, non dimentichiamolo, delle peggiori organizzazioni criminali al mondo. Il nostro dna conserva, più di altri popoli, il germe dell’odio e della truffa. C’è poco da fare. In questa orgia di delinquenti ed ergastolani a piede libero lo Stato non solo non difende i più deboli ma, anzi, li uccide e li abbandona. Andre Mavilla è vivo nonostante tutto.

http://www.youtube.com/watch?v=QBAIIS3fvVU&feature=youtu.be

Questa è l’Italia dei ladri, dei malfattori e, non dimentichiamolo, delle peggiori organizzazioni criminali al mondo. Il nostro dna conserva, più di altri popoli, il germe dell’odio e della truffa. C’è poco da fare. In questa orgia di delinquenti ed ergastolani a piede libero lo Stato non solo non difende i più deboli ma, anzi, li ‘uccide’ e li abbandona.

Andrea Mavilla, un noto blogger italiano, è stato severamente punito dagli uomini dello Stato per un filmato realizzato e messo in rete da lui stesso. Il documento, per disposizioni del pm, è stato bloccato su internet. Abbiamo deciso di recuperarlo e caricarlo sul nostro sito perché, anche se illegale, vogliamo diffondere il più possibile questa vergogna e abuso di potere italiano.

Mavilla, uscito di casa il 7 giugno di quest’anno, si è trovato l’auto dei carabinieri ferma sulle strisce pedonali, contromano e in un bivio a quattro strade parcheggiata vicino a una pasticceria di Cavenago di Brianza (Mi). Indignato, come un qualsiasi cittadino con un minimo di senso civico, ha filmato il tutto attendendo l’uscita degli uomini dell’arma per porgli qualche domanda. Non l’avesse mai fatto. Il blogger è stato identificato e invitato, molto duramente, a spegnere la registrazione. Nel filmato Mavilla dichiara convintamente che i militari stessero comprando pasticcini all’interno del negozio. Per 10 minuti circa Mavilla filma ciò che accade:  “signora guardi sono sulle strisce, in prossimità di un semaforo, saranno entrati a prendere i pasticcini in servizio”, commenta ironico “è scioccante”, “normale parcheggiare sulle strisce vero?”. Alla fine i carabinieri escono dalla pasticceria con in mano, guarda caso, un pacchetto. Rientrando nell’auto di servizio i tre notano Mavilla con la telecamera in mano. Il blogger gli va incontro e chiede loro spiegazioni ma i militari lo fermano per identificarlo. E non è finita. Alle 22 dello stesso giorno, piombano in casa di Mavilla circa venti carabinieri senza mandato di perquisizione. In maniera molto dura gli intimano di far sparire il video ormai già andato online. Mavilla si rifiuta e i toni si alzano, come mostra il file registrato via Skype da un’amica del blogger con cui stava parlando prima dell’arrivo dell’Arma. «Sei un comunista fallito» gridano a Mavilla i carabinieri. Dopodiché iniziano a perquisire tutta la casa prima di portare il giovane nella caserma della vicina Bellusco. Ed è qui che sarebbe accaduto il peggio, almeno stando a quanto dichiarato dal blogger.

In caserma Mavilla sarebbe stato fatto spogliare quindi insultato e minacciato. «Sei un frocio, si vede benissimo» avrebbero detto i militari a Mavilla mentre gli sputavano addosso. Poi, visibilmente scosso, il giovane, intorno alle 3 del mattino, è stato portato da un’ambulanza del 118 al pronto soccorso, dove i medici gli hanno riscontrato una pressione altissima. Tornato a casa in taxi, l’ultima, amara “sorpresa”: l’appartamento messo a soqquadro. 

«Quanto accaduto all’interno della mia abitazione è vergognoso – scrive Mavilla sul suo blog – essere umiliato, insultato, deriso ed offeso da alcuni soggetti i quali avrebbero dovuto dare esempio di civiltà e buonsenso fa male, molto male. Ma la cosa che mi ha fatto ancor più  male è stata la violenza psicologica riservatami all’interno della Caserma dei Carabinieri di Bellusco. Una volta arrivati in quel  ”lager“, perché di lager stiamo parlando,  sono stato portato all’interno di un bagno, denudato, insultato ed umiliato in ogni modo e con ogni mezzo. Si divertivano quei soggetti, si divertivano molto nel vedermi terrorizzato ed impaurito. A turno mi riservavano insulti, sputi, ed urla; dalla loro bocca usciva tutta la loro frustrazione e repressione che ancora oggi accompagna le loro tristi vite. Mi hanno fatto firmare alcune pagine contro ogni mia volontà, accusandomi formalmente di svariati reati: oltraggio, diffamazione, sostituzione di persona, resistenza a pubblico ufficiale ecc… Reati che in realtà NON HO MAI COMMESSO». 

Mavilla, per mezzo dei suoi avvocati, ha denunciato penalmente i Carabinieri della Compagnia di Bellusco per Abuso D’Ufficio, Abuso Di Potere, Minacce, Violenza Psicologica e Violazione di Domicilio. «Chiederò un risarcimento dei danni morali, i quali saranno devoluti TOTALMENTE alle famiglie di Aldrovandi, Uva e Cucchi, i quali sono stati arrestati torturati ed uccisi da simili soggetti – aggiunge Mavilla -. Inoltre chiederò  anche in Sede Europea, di poter fare inserire delle telecamere di sorveglianza all’interno delle stanze collocate nelle Caserme e nelle Questure, le quali riprenderanno quanto accade al loro interno. Questo per garantire a chi viene fermato di non subire violenze, torture ed abusi di alcun genere, ed anche per tutelare i Carabinieri e i Poliziotti che svolgono correttamente il loro dovere».

Mi chiedo, perché puntualizzare ogni volta sulla questione che non tutti i carabinieri o poliziotti sono così? Ebbene se quelli che hanno ‘violentato’ Mavilla sono una sparutissima minoranza perché i migliaia di uomini dell’Arma onesti non raccontano la verità su quello che è successo quella notte nella caserma di Bellusco? Perché sono stati sequestrati computer e telefoni e cancellati file senza nessuna autorizzazione? «Dato che i Carabinieri erano in 3, due potevano benissimo scendere ed andare in pasticceria se chiamati per ragioni di servizio, ed il 3° poteva restare in macchina o cercare nel frattempo un parcheggio più consono. Per tutto ciò che è venuto dopo purtroppo non ci sono parole…» suggerisce Fabrizio in un commento su facebook. Marco scrive:«Il pm che non ha convalidato tutto l’operato dei cc e poi qualche altro pm come mai non ha indagato i militari e sopratutto il comandante della compagnia che era a conoscenza di tutto .. Gallitelli vergognati hai distrutto ‘l’arma . Un addetto ai lavori…». 

Mavilla, sempre su facebook, scrive:«Coprirvi l’uno con l’altro non vi fa onore, anzi, trovo deplorevole applicare la legge del “non vedo e non sento… ma so». Alcuni carabinieri commenterebbero sulla sua pagina al fine di raccontare un’altra verità sull’accaduto. 

Coperture e depistaggi come nelle migliori caserme e organizzazioni militari. E la Giustizia cosa sta facendo? Vogliamo credere veramente alla difesa dei carabinieri che dice che:«i militari erano stati chiamati dal pasticciere per questioni da risolvere e poi il titolare ha regalato loro dei pasticcini»? Nemmeno nella repubblica delle banane può accadere una cosa del genere.

di Antonio Del Furbo



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