L’ingegnere Alberto Gerli, 40 anni, il 5 marzo del 2020 sui Social scrisse di voler indagare sui numeri del Covid nonostante non fosse un epidemiologo. Ma, secondo i calcoli che fece, fu evidente che anche di matematica fosse a digiuno. Ed è per questo che ora è stato nominato nel nuovo Comitato tecnico scientifico.
“Cinque marzo 2020. Era una notte fredda e buia. Sono a casa. Netflix? Non va. Il wi-fi? Va lento. Dormire? Troppo presto. Che faccio?”. A questo punto il video diventa a colori, Alberto Gerli si illumina e si sente un plin, a segnalare che è arrivata l’ideona. “Decido di studiare un po’ di numeri su questo Covid. Non sono un epidemiologo, ma sono un esperto di numeri… 33 per 82? 2704!”.
Oggi Alberto Gerli è membro del nuovo Comitato tecnico scientifico. Gerli è stato nominato dalla Protezione Civile per consigliare al meglio il governo Draghi sulle misure da prendere per combattere il virus.
Il video su Youtube
Gerli si presentava con quei calcoli all’Italia, pubblicando un video sul canale Youtube Data & Tonic nel quale presentava il suo “straordinario” modello di matematica predittiva in grado, secondo lui, di anticipare l’andamento del contagio da Covid in tutte le zone del Paese.
La straordinarietà del modello Gerli
Il modello Gerli si è dimostrato “straordinario”: infatti dall’inizio della pandemia Gerli ha sbagliato tutte le predizioni sul Covid. Ma tutte. “Il lockdown non serve più a nulla”, esordì poco dopo l’inizio della prima zona rossa in Lombardia. Gerli, come riporta Repubblica, sosteneva che l’ondata di coronavirus sarebbe durata 40 giorni e che il suo andamento sarebbe dipeso unicamente da ciò che accade dopo i primi 17. Passati quelli – diceva l’ingegner Gerli – qualsiasi fossero le misure messe in campo, l’epidemia avrebbe fatto il suo corso.
Non solo lockdown
Ma la previsione sul lockdown rappresenta soltanto una delle tantissime che ha sbagliato. A fine gennaio il Gerli modello avanzava uno studio in cui sosteneva che in Lombardia i positivi sarebbero passati da 1.700 al giorno a 350 a metà marzo (a metà marzo i casi sono 4.700). I suoi canali di comunicazione sono i social: i video su youtube in dolcevita e giacca con pochette sono un capolavoro di situazionismo. Una parabola che inizia quando sua sorella, genetista medica alla Statale, gli chiede una mano con i numeri, “in cui sono fortissimo”, ribadisce lo stesso Gerli.
Uscito perdente dalla campagna elettorale per l’elezione a presidente della Federazione bridge, l’ingegnere trasforma così quella richiesta di aiuto in un “modello matematico”. Lo annuncia il 2 aprile in un tweet indirizzato al premier Giuseppe Conte e Luca Zaia. Non riceve risposta, e allora ci riprova con Chiara Ferragni e Fedez, chiedendo un supporto per far conoscere la sua sensazionale scoperta. Il 4 aprile 2020 avverte il governatore dello Stato di New York: “Avrete 130 mila contagi al 30 giugno”. Saranno 420 mila.
Il quarto d’ora di celebrità con il Comune di Roma
La felicità Gerli la toccò quando il comune di Roma decise di illuminare la città con luci a led. A metterle fu chiamato lui, fondatore di Arianna Led, e precursore della “nuova rivoluzione a colori”. Uno scienziato ottimista molto apprezzato nelle pagine social che sostengono Matteo Salvini dove è spesso citato come il “controcanto” al “catastrofismo” del vecchio Cts e del governo Conte. A partire dal ministro della Salute Roberto Speranza di cui oggi si ritrova consigliere. È entrato nel nuovo Cts secondo alcuni su indicazione della Lega, anche se il partito di Salvini smentisce: “Non lo conosciamo”. Ora, queste previsioni sbagliate hanno fatto storcere il naso all’intera comunità scientifica.