Nel comune di Agliana, l’amministrazione locale ha implementato un innovativo sistema di monitoraggio basato sull’intelligenza artificiale, capace di rilevare gli automobilisti che utilizzano il telefono mentre guidano o che non indossano le cinture di sicurezza.
Agliana introduce telecamere intelligenti per il contrasto all’uso del cellulare alla guida. Tuttavia, questa nuova misura solleva interrogativi sulla tutela della privacy.
Una piccola realtà che anticipa i grandi centri
Le province italiane, spesso percepite come più lente nell’adozione di innovazioni, talvolta sorprendono con scelte all’avanguardia. Agliana, cittadina di circa 18.000 abitanti in provincia di Pistoia, situata tra il capoluogo e Prato, ha deciso di dotarsi di una telecamera avanzata, progettata per riconoscere e registrare comportamenti scorretti al volante. Questo sistema, denominato ‘Mobile Phone & Seat Belt Detection’, è in grado di identificare rapidamente le violazioni del codice della strada.
Tecnologia di alta precisione
Il dispositivo opera in qualsiasi condizione di luce, sia di giorno che di notte, posizionandosi sopraelevato rispetto alla carreggiata per monitorare i veicoli in movimento. A differenza delle tradizionali telecamere per il controllo del traffico, questa apparecchiatura dispone di una lente ad altissima risoluzione che cattura immagini e brevi filmati delle automobili. L’intelligenza artificiale integrata analizza questi dati, individuando chi utilizza il cellulare alla guida. Tuttavia, se il telefono viene impiegato in modalità vivavoce o con il Bluetooth, il sistema non segnala alcuna infrazione.
Costo e obiettivi del progetto
Le prove delle violazioni vengono automaticamente trasmesse alle autorità competenti, che si occupano di convalidare le infrazioni e notificare le sanzioni ai trasgressori. Secondo il vicesindaco e assessore alla sicurezza di Agliana, Fabrizio Baroncelli, questa iniziativa non ha lo scopo di incrementare le entrate comunali, ma di migliorare la sicurezza stradale. Il costo del dispositivo si aggira intorno ai 25.000 euro, ma il Comune è riuscito a ridurre l’esborso grazie alla restituzione di un autovelox inutilizzato. Secondo i dati ISTAT, il 15% degli incidenti stradali è causato dall’uso improprio dello smartphone, rendendo questa tecnologia particolarmente rilevante.
Il nodo della privacy
La raccolta e l’analisi delle immagini sollevano tuttavia questioni legate alla protezione dei dati personali. Un caso simile si è verificato a Milano, dove il Comune ha sperimentato un sistema di monitoraggio del traffico su viale Monza, capace di rilevare non solo automobili e furgoni, ma anche biciclette, monopattini e pedoni. Questo progetto, realizzato in collaborazione con l’Agenzia Mobilità Ambiente e Territorio (Amat) e il Rina, ha ottenuto una certificazione di ‘Trustable AI’, volta a garantire il rispetto di standard etici e di sicurezza. Inoltre, è stato istituito un Comitato Etico per monitorare la gestione dei dati e la conformità alle normative. Tuttavia, il progetto milanese è ancora in fase di test e necessita di una regolamentazione chiara prima di un’eventuale applicazione su vasta scala.
L’iniziativa di Agliana rappresenta quindi un importante passo avanti nella lotta alle distrazioni alla guida, ma evidenzia anche la necessità di bilanciare sicurezza e tutela della privacy.