La sentenza è arrivata dop 5 ore di camera di consiglio. Francesco Schettino è entrato nel carcere romano di Rebibbia.
L’ex comandante si è costituito appena la Cassazione ha confermato la sua condanna a sedici anni di reclusione. Schettino, in seguito ad una manovra azzardata davanti all’isola del Giglio la sera del 13 gennaio 2012, provocò l’affondamento della Costa Concordia. A bordo della nave c’erano 4.229 e ne morirono 32. Ottanta i milioni di euro di risarcimento per le vittime e i sopravvissuti sono stati finora pagati dalla società armatrice Costa che ha ancora qualche conto in sospeso.
“Busso al carcere perché credo nella giustizia”, queste le prime parole pronunciate da Schettino ai suoi legali appena gli hanno comunicato il verdetto dei supremi giudici.
Una sentenza che lo stesso Schettino si aspettava visto che aveva lasciato la sua casa di Meta di Sorrento per essere nei dintorni di Rebibbia. “Schettino voleva evitare la mortificazione di vedersi con le manette ai polsi. E quindi ha scelto di costituirsi spontaneamente per evitare l’ennesima gogna mediatica” ha detto l’avvocato di Francesco Schettino, Saverio Senese.
Gli avvocati di Schettino, intanto, hanno già annunciato un ricorso alla Corte di giustizia Ue. “Aspettiamo le motivazioni della Cassazione ma ritengo che nel processo a Schettino ci siano state una serie di violazioni dei diritti di difesa e faremo ricorso a Strasburgo”, ha detto Senese. “Schettino si riconosce responsabile ma non colpevole perché sulla Concordia c’era un team di comando, lui non era solo, e la nave presentava molte deficienze”.
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Sulla vicenda De Falco ha rilasciato una secca dichiarazione:“Nessun commento“. Il comandante Gergorio De Falco, l’ufficiale della guardia costiera che con il suo “salga a bordo, c…o” intimò a Francesco Schettino di tornare sulla nave la notte del naufragio della Concordia al Giglio.
“Si chiude una parentesi dolorosa ma rimane ancora aperta una ferita per la comunità di Isola del Giglio. Continuano infatti su altri tavoli le vicende giudiziarie in ambito civile”. A dirlo è stato il sindaco di Isola del Giglio Sergio Ortelli. “Dobbiamo avere 568.000 euro anticipati nell’emergenza e che Costa non ci vuole riconoscere, ma noi adiamo avanti”, ha aggiunto Ortelli riferendosi al contenzioso in sede civile.