Acqua, un bene che fu pubblico
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Il servizio idrico abruzzese è al centro di una crisi senza precedenti.

La Sasi S.p.A., l’ente responsabile della gestione dell’acqua in 92 comuni della provincia di Chieti, sta affrontando una situazione critica, con le sorgenti d’acqua che si stanno esaurendo e interruzioni notturne che coinvolgono quasi la metà dei comuni gestiti.

Nonostante le previsioni allarmanti già a maggio, l’estate 2024 ha portato il problema a un livello di emergenza mai visto prima. La scarsità di precipitazioni e le alte temperature hanno messo in ginocchio i serbatoi, costringendo la Sasi a introdurre sospensioni notturne sempre più frequenti e anticipate, a partire da luglio.

Le dichiarazioni del presidente

Il presidente della Sasi, Gianfranco Basterebbe, ha spiegato che le infrastrutture obsolete e la mancanza di investimenti statali per la manutenzione negli ultimi 30 anni hanno aggravato la situazione. A ciò si aggiunge una gestione della rete idrica che lascia molto a desiderare. Nonostante le promesse di interventi e migliorie, la rete colabrodo continua a perdere più della metà dell’acqua immessa nelle condotte.

La denuncia di un sindaco alla SASI

Il sindaco di Casalanguida, Luca Conti, ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica denunciando la gestione incompetente di Sasi S.p.A., che avrebbe portato a una dispersione idrica superiore al 70% in provincia di Chieti. Le accuse riguardano anche favoritismi nella distribuzione dell’acqua e una programmazione carente, che ha lasciato centinaia di famiglie senza fornitura per giorni interi.

I problemi della rete idrica non sono nuovi. La situazione è particolarmente grave nelle aree meridionali dell’Abruzzo, dove anni di trascuratezza hanno reso la gestione dell’acqua una sfida quotidiana. Anche i progetti finanziati dal PNRR, per un totale di oltre 48 milioni di euro, sembrano una goccia nell’oceano rispetto all’enormità dei problemi da affrontare.

Oltre alla crisi idrica, Sasi S.p.A. è stata coinvolta in numerose inchieste giudiziarie, tra cui quella del 2012 sui bilanci irregolari e quella del 2024 per il presunto danneggiamento di un sito naturale protetto. Queste vicende sollevano interrogativi sulla capacità di gestione e sulla trasparenza dell’azienda.

Nonostante le continue rassicurazioni del presidente Basterebbe, le critiche non si placano.

I sindaci dei comuni colpiti hanno espresso frustrazione per la mancanza di comunicazione e la gestione disorganizzata delle emergenze. Durante un recente incontro, è emersa la necessità di interventi immediati e di un piano di gestione più efficiente, con l’obiettivo di alleviare i disagi e salvaguardare il turismo, anch’esso messo a rischio dalla crisi idrica.

Mentre si annunciano progetti per la costruzione di nuove condotte e potabilizzatori, i problemi strutturali rimangono irrisolti. La domanda che molti si pongono è: perché, nonostante i finanziamenti e le promesse, la situazione non migliora? E cosa pensa il presidente Basterebbe del suo terzo mandato, in un contesto di continue difficoltà e polemiche?

La crisi idrica abruzzese è lontana dall’essere risolta, e mentre i cittadini continuano a subire le conseguenze di una gestione inefficiente, resta da vedere se gli interventi promessi saranno sufficienti a mettere fine a questa emergenza senza precedenti.

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