Al suo ultimo intervento pubblico, Maurizio Acerbo ha avuto parole pesanti soprattutto per il suo nemico giurato: Luciano D’Alfonso. “Tra noi e loro c’è una grande differenza: loro sono tutti uguali. Noi no”.
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Il candidato Presidente della Regione Abruzzo per la lista Un’altra Regione con Acerbo, ha usato parole di fuoco anche contro il responsabile della cattiva gestione dell’Aca Donato Di Matteo. L’ex presidente dell’azienda acquedottistica, finito sotto processo per l’avvelenamento delle acque di Bussi, si è sempre dichiarato innocente dicendo di non aver letto mai la posta che gli arrivava per la gran mole di impegni. Nella posta anche la lettera dell’Arta che lo avvisava del grave stato di salute delle acque. Il tribunale lo ha ritenuto non colpevole ma il fatto resta: quasi un milione di persone hanno bevuto acqua contaminata.
La ciambella di salvataggio è stata buttata anche all’altro ‘incandidabile’ del Pd Giorgio D’Ambrosio, coinvolto nell’inchiesta nell’inchiesta Ato. In soccorso, questa volta, gli è andato Bruno Tabacci del Centro Democratico che lo ha messo in lista con D’Alfonso.
Un gruppo di potere, il centro sinistra guidato da Luciano D’Alfonso, che non spaventa Acerbo che ha sempre combattuto “contro questa gente”. E poi ha aggiunto:”chi fa costruire centri commerciali in posti dove non si possono costruire e va a braccetto con i grossi poteri delle cliniche provate, è semplicemente uno stronzo”.
Sul palco con Acerbo, anche Loredana Di Paola, candidata sindaco al Comune di Pescara che si è detta pronta, in caso di elezione, ad incontrare tutti i cittadini per organizzare una nuova città.
ZdO
Loredana Di Paola, candidata sindaco