Dalla mafia dei pascoli al progetto Rewilding Europe. Un’intervista con l’allevatore Dino Rossi che ricostruisce in prima persona la storia e le difficoltà che si vivono nel settore.
Abruzzo. Il termine “mafia dei pascoli” si riferisce a una forma di criminalità organizzata che si concentra sul controllo illegale dei pascoli e delle terre agricole, specialmente nelle aree rurali. Questa forma di mafia è particolarmente diffusa in alcune regioni dove l’agricoltura e l’allevamento sono importanti settori economici.
Le attività della mafia dei pascoli possono includere l’estorsione di denaro dai proprietari terrieri e dagli agricoltori in cambio della “protezione” dalle minacce di violenza o danni alla proprietà. Possono anche coinvolgere il controllo illegale delle risorse idriche, la gestione illecita dei rifiuti e altre attività illegali legate all’uso e allo sfruttamento delle terre agricole e dei pascoli.
Questa forma di criminalità organizzata può avere un impatto significativo sull’economia locale, sulla sicurezza delle comunità rurali e sull’ambiente naturale. Le autorità e le forze dell’ordine spesso cercano di contrastare la mafia dei pascoli attraverso operazioni di contrasto alla criminalità organizzata e misure di prevenzione volte a proteggere i proprietari terrieri e promuovere la legalità nelle aree rurali.
“Un modello che pensiamo sia replicato non solo in Abruzzo ma in tutta Italia”, dice il comandante della Guardia di Finanza di Pescara Caputo.
Dal cuore del Gran Sasso potrebbe presto emergere uno dei più grandi casi di truffa ai fondi dell’agricoltura mai scoperti in Italia. Tuttavia, mentre l’indagine continua, è stato già compiuto un passo significativo con l’accusa della prima associazione a delinquere.
Nel frattempo, le prefetture dell’Aquila e di Pescara hanno emesso ulteriori quattro divieti di attività per cooperative agricole, che sono state associate ad altre famiglie provenienti dal Nord Est. Queste cooperative erano coinvolte nell’acquisizione illegale di terreni pubblici, e in alcuni casi è emerso che avevano legami con organizzazioni criminali come la Camorra e la ‘ndrangheta.
Perché questa corsa ad accaparrarsi terreni in una regione non certo ricca? Chi sta muovendo questo gioco dietro le quinte? E le violenze e le intimidazioni da chi sono portate avanti sul campo, anzi nei campi, nell’assenza di denunce formali? Dopo un esposto di Dino Rossi sono seguite strane telefonate.
Le imprese settentrionali affittano i pascoli di questa zona. Offrono cifre dieci volte superiori a quelle normalmente praticate, rendendo impossibile per me competere con loro. Di conseguenza, le montagne circostanti sono tutte assegnate a loro dai Comuni. Il loro vantaggio risiede nel fatto che ottengono contributi fino a 200-300 mila euro grazie agli affitti di terreni che acquisiscono qui e che già possedevano nel Nord
Il progetto Rewilding Europe in Abruzzo
Il progetto Rewilding Europe si propone di ripristinare e conservare gli ecosistemi naturali in Europa attraverso il reintegro delle specie selvatiche, la creazione di corridoi ecologici e l’coinvolgimento delle comunità locali. Si concentra sulla reintroduzione di specie come l’orso, il lupo e il bisonte, e sul ripristino degli habitat naturali come foreste e zone umide. Si distingue per un approccio integrato che include lo sviluppo socio-economico delle comunità locali attraverso l’ecoturismo e la gestione sostenibile delle risorse naturali.