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ABRUZZO PROSTITUZIONE E RACKET: IN CINQUE FINISCO ALLE SBARRE

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I mandanti che ordinarono alle loro protette, tre giovani prostitute rumene, di uccidere le due prostitute rivali la sera del 27 maggio scorso sulla riviera nord di Pescara.

Quattro romeni, tre uomini e una donna, sono stati arrestati dalla squadra mobile di Pescara perche’ ritenuti responsabili di essere i mandanti del pestaggio di due prostitue romene, avvenuto la sera del 27 maggio 2012 sulla riviera Nord di Pescara, all’altezza di via Solferino, e di aver favorito e sfruttato la prostituzione di ragazze provenienti della Romania. Ad aggredire le due prostitute sarebbero state altre tre “lucciole”, arrestate dalla polizia subito dopo il fatto, in flagranza di reato, con il sequestro di un coltello a scatto. Le tre sarebbero state spinte ad agire dai tre protettori, che sono stati arrestati oggi, e che quella sera hanno assistito al fatto. In carcere sono finiti Nicolae Sorin Arbanas, Iulian Alexandru Langa e il fratello Petrica Cosmin, rispettivamente di 25, 27 e 25 anni. Il primo e’ stato preso a Milano e gli altri due a Pescara. La quarta arrestata e’ Julianna Klaudia Marton, 25 anni, prostituta e a sua volta protettrice di altre donne insieme ad un connazionale, che e’ ricercato nell’ambito della stessa indagine ma non ancora rintracciato. Gli accertamenti della Mobile, diretta da Pier Francesco Muriana, hanno consentito di risalire ai mandanti della spedizione punitiva e di ricostruire l’esistenza di un sodalizio criminale che a Pescara gestiva e sfruttava la prostituzione di numerose ragazze romene, impegnate sul lungomare Nord della citta’. L’aggressione sarebbe stata promossa dai tre protettori, e attuata dalle ragazze che lavoravano per loro, perche’ due nuove arrivate, considerate delle vere e proprie intruse, avevano messo a repentaglio il controllo del territorio e il racket della prostituzione esercitato dal gruppo. Si era quindi deciso di dare loro una lezione. Dopo l’accoltellamento al torace una prostituta oggi 23enne e’ finita in ospedale in prognosi riservata, e da qui nasce l’accusa di tentato omicidio, mentre la sua collega se l’e’ cavata in pochi giorni. 

I RETROSCENA

A seguito degli arresti la polizia svela anche alcuni retroscena. Quando, nel mese di maggio, la mobile ha bloccato le tre autrici materiali del pestaggio, i loro protettori si sono trovati tutto d’un tratto senza alcuna fonte di guadagno. E lo si intuisce dallo sfogo a cui uno degli indagati si lascia andare con la madre commentando al telefono l’arresto delle donne. Il giovane dice infatti che avrebbe voluto comprare un’autovettura da 13mila euro ma di essere costretto a rinunciare per via degli arresti. Per il timore di essere presi i tre protettori si sono allontanati da Pescara per un po’, ma i fratelli Langa sono tornati nel capoluogo adriatico per esercitare sempre la stessa attivita’. E comunque si sono organizzati per non abbandonare questo settore e per reclutare in patria altre ragazze, chiamate “capre”. Marton non ha smesso di prostituirsi nell’ambito della stessa organizzazione, anzi e’ stata presa proprio nello svolgimento della sua attivita’, nella zona della pineta sud di Pescara. Arbanas aveva puntato anche su un altro settore, e lo dimostra il fatto che a Milano – dove gli e’ stata notificata la misura cautelare direttamente in carcere – e’ stato arrestato nei giorni scorsi per un tentato furto di rame. Tra le conversazioni spiate dalla Polizia c’e’ quella in cui Iulian Langa mette in guardia un altro romeno, che ambiva a sfruttare prostitute a Pescara: “Io ho girato molto fratello – gli dice parlando dei controlli antiprostituzione -. Ma forze dell’ordine come qui non ho mai visto in tutta la mia vita! La piu’ forte Polizia!

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