È stata depositata la denuncia-querela nei confronti del quotidiano e dell’autore dell’articolo che hanno parlato, nei mesi scorsi, dell’esistenza di un contratto sessuale scritto tra Lucia Zingariello l’ex assessore alla Cultura Luigi De Fanis. “Il contratto sessuale non è mai esistito” si legge nella querela.
È stata depositata la denuncia-querela nei confronti del quotidiano e dell’autore dell’articolo che hanno parlato, nei mesi scorsi, dell’esistenza di un contratto sessuale scritto tra Lucia Zingariello l’ex assessore alla Cultura Luigi De Fanis. “Il contratto sessuale non è mai esistito” si legge nella querela. Inoltre alcune frasi riportate negli articoli ci sarebbero “espressioni letterali parzialmente coincidenti con quelle del predetto interrogatorio secretato e coperto da segreto istruttorio”.
Nella querela la Zingariello, assistita da Tommaso Navarra del foro di Teramo, specifica che la firma sul presunto contratto “è di pura fantasia e la sua esecuzione non è mai intervenuta”. Inoltre “la dazione di € 36.000,00 per prestazioni sessuali è falsa” e “la conservazione presso l’abitazione familiare non è veritiera” in quanto “il rinvenimento ad opera del Corpo Forestale dello Stato è pura iperbole”.
L’ex segretaria riporta l’attenzione sulle dichiarazioni del pm, titolare dell’indagine, che in quei giorni smentì la notizia appena apparsa sul quotidiano. “Ciò che più sconcerta – si legge – è peraltro la citazione, nell’ambito del medesimo articolo, di una espressione oggetto di effettiva pronuncia ad opera della scrivente in sede di interrogatorio dinanzi ai pm, interrogatorio secretato e comunque non rilevabile in quanto da segreto istruttorio per lo stato delle indagini ancora in corso”.
La Zingariello scrive:”il giornalista riporta in virgolettato ‘lui era ossessionato da me, mi ha costretto, non ho potuto rifiutare’, espressioni letterali parzialmente coincidenti con quelle del predetto interrogatorio secretato e coperto da segreto istruttorio ‘allora lui era talmente tanto ossessionato dalla mia…da me’…”.
Quindi per la Zingariello il tutto “è divenuta l’occasione per violare il segreto istruttorio sulla ‘ossessione dell’assessore’ e per costruire l’esistenza e l’esecuzione di un contratto sessuale diffondendo il tutto urbi et orbi”. La diffusione della notizia ha provocato “la lesione, il decoro e l’onore” della donna che è “moglie e madre di una piccola bambina ancora minorenne”.
Per la donna “i reati sono riferibili agli artt. 595, III comma, c.p. nonché di rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio di cui all’art. 326 c.p.”.
ZdO