L’Alfa Romeo con cui si muove Luciano D’Alfonso pare abbia in dotazione un dispositivo supplementare di segnalazione che rientrerebbe in una particolare procedura di prevenzione e incolumità personale. Perché?
Dopo le multe e i chilometri macinati in autostrada, gli scontri e le guerre politiche con gli oppositori per i viaggi in elicottero, oggi l’attenzione si rifocalizza sulla sua auto blu e sull’autista che, fino a prova contraria, dovrebbe essere dipendente della Regione Abruzzo.
“La predetta autovettura sembrerebbe dotata di un dispositivo supplementare mobile di segnalazione visiva a luce lampeggiante blu posizionato sul ‘tetto’ – spiega Domenico Pettinari, consigliere regionale del M5S. L’Alfa del presidente, se non per particolari esigenze, dovrebbe avere solo una paletta di colore bianco e rosso posizionata nella parte superiore del vetro anteriore come, d’altronde, le altre auto in dotazione all’ente regionale.
E quali sarebbero i motivi che autorizzerebbero il presidente ad avere il lampeggiante blu? Quelli di “carattere eccezionale e temporaneo” tali da conferire all’autista “la qualifica di agente di pubblica sicurezza“. L’art. 5 bis del D.L. 6 maggio 2002, n. 83, con successive modifiche, parla chiaro e stabilisce che il trattamento è riservato ad:”alte personalità che rivestono incarichi istituzionali di governo nazionali e dell’Unione europea nonché ad altre personalità, da individuare con decreto del Ministero dell’interno, al fine di consentire lo svolgimento di una più efficace azione di prevenzione e tutela dell’incolumità di tali personalità”.
E non finisce qui. Lo stesso Decreto Legge, all’art. 5 bis, prevede altresì, che:”debba essere il Prefetto competente per territorio ad attribuire la qualifica di Agente di P.S. a conducenti di autovetture di servizio in uso a personalità per esigenze di sicurezza delle stesse e che tale qualifica ha carattere eccezionale e temporaneo”. Nel caso specifico “tali personalità devono necessariamente essere individuate con decreto del Ministero dell’interno a seguito del quale il Direttore del Settore competente della Regione Abruzzo deve formulare una richiesta motivando le esigenze di sicurezza (es. minacce, esposizione a pericolo ecc) al Prefetto competente, il quale, sentito il Comitato tecnico di Coordinamento della Prefettura e, se ne ricorrono i presupposti, decreta il conferimento della qualifica di agente di Pubblica Sicurezza (in questo caso al dipendente autista della regione)”.
In parole povere, il Ministero dell’Interno, con decreto, dovrebbe dire che Luciano D’Alfonso rientrerebbe nelle personalità previste dall’articolo 5 attribuendo la qualifica di agente di pubblica sicurezza par l’autista o per gli autisti della Regione Abruzzo e rivolta al Prefetto competente.
Per questo Pettinari ha formulato un’interpellanza al Presidente della Giunta per capire quali siano, tra gli altri, “le ragioni che giustificherebbero il ricorso a tale procedura di sicurezza e nello specifico se sia a rischio l’incolumità del Presidente o degli assessori e per quali fatti specifici“.
ZdO