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Quanti si ricordano del processo Caligola? A quanti torna in mente la figuraccia della regione Abruzzo in merito alle vagonate di fango che giornali di tutta Italia vomitarono addosso alla “non più” regione verde d’Europa?

Io ricordo, ad esempio, i titoloni di qualche giornale:Ecosfera, Caligola e Ato le altre inchieste sulla zona grigia del potere” solo per citarne una. Tutto diventa grigio quando si parla di politica attraverso il manganello giustizialista. Tutto diventa incredibilmente triste, cupo, con squarci di cielo plumbeo. Poi, però, dopo anni in cui la stampa e qualche giudice in cerca di visibilità hanno inferto migliaia di coltellate all’uomo-imputato nel frattempo diventato cadavere, arriva l’assoluzione. Incredibilmente.

Una sorte che ha toccato e continua a toccare a molti politici (sempre più), imprenditori e gente comune. L’ultimo a cui è toccato, in ordine di tempo, è Alfredo Castiglione, ex assessore della Regione Abruzzo.

La Corte d’Appello dell’Aquila lo ha assolto, con sentenza del 28 settembre scorso, dall’imputazione di associazione per delinquere nel processo Caligola. Castiglione, comunque, è stato condannato alla pena di sei mesi di reclusione per il diverso reato di tentato abuso d’ufficio.

Castiglione, pur attendendo di conoscere le motivazioni, si riserva fin d’ora, aggiunge l’avvocato Angiolelli, “ogni opportuna iniziativa legale e giudiziaria in relazione a gravissimi danni patrimoniali ed extra patrimoniali subiti per effetto di detta ingiusta e illegittima condanna, che ha tra l’altro determinato o contribuito a determinare la mancata rielezione dello stesso Castiglione quale consigliere regionale, con tutte le connesse conseguenze di ordine personale, professionale, morale ed economico”.

La domanda che sorge spontanea è: ora chi paga? Chi risarcisce Castiglione per i danni subiti?

Nella sentenza si parla di “gravi motivi di nullità” che per comprenderli al meglio bisgonerà attendere il deposito delle motivazioni previste entro la fine di ottobre.

Nel 2009 dopo un esposto otto concorsi banditi dalla Regione Abruzzo furono passati al setaccio. Due le inchieste più importanti: l’inchiesta Caligola, su Ecosfera e quella sull’Ato di Pescara. Nell’inchiesta Caligola furono arrestate ben sette persone accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione aggravata, falso in atti pubblici e occultamento di atto pubblico. Tra questi Camillo Cesarone di 55 di Chieti, Lamberto Quarta, 56 anni, domiciliato a Francavilla, consulente della società Ecosfera Gruppo spa volto noto del mondo politico abruzzese, Giovanna Andreola, dirigente del Servizio attività internazionali della Regione Abruzzo, l’ex sindaco di Pescara, Luciano D’Alfonso e Alfredo Castiglione, vice presidente della giunta regionale.  

Ora chi paga? 

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