Abruzzo e crisi idrica: quando la Regione scopre l'emergenza solo in piena estate
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Ah, l’estate in Abruzzo, tempo di mare, sole, e… crisi idrica! Sì, perché a quanto pare la Regione si è svegliata all’improvviso, accorgendosi che l’acqua scarseggia giusto quando il caldo torrido rende la situazione insostenibile.

E pensare che le previsioni meteo lo dicevano da mesi, ma, si sa, perché preoccuparsi in anticipo quando si può aspettare la piena emergenza?

L’estate abruzzese, si sa, è sinonimo di spiagge affollate, paesaggi mozzafiato e… crisi idrica, ovviamente! Come poteva mancare? E, in un tempismo che definire perfetto è un eufemismo, la Regione Abruzzo sembra aver finalmente scoperto che l’acqua non è infinita e che il caldo estivo, sorprendentemente, peggiora la situazione. Che strano, vero?

Fondi come se non ci fosse un domani! Ma il presente è drammatico.

Il vicepresidente della giunta regionale, Emanuele Imprudente, ci rassicura: I 720 milioni di euro stanziati negli ultimi 5 anni sono il chiaro segnale dell’impegno del sottoscritto e del governo regionale Marsilio sul tema dell’acqua e della crisi idrica che sempre più sta attanagliando l’Italia e l’Abruzzo”. Ah, meno male! Eppure, viene da chiedersi: se c’è stato tutto questo impegno, come mai ci si accorge della crisi solo quando l’estate è già in pieno svolgimento? Forse la Regione aspettava che le previsioni meteo diventassero realtà per agire, perché anticipare sarebbe stato troppo… prevedibile.

Imprudente, non a caso, ha convocato la Commissione Vigilanza per un bel “confronto a tutto tondo” sulla questione. Un incontro dove, tra una chiacchiera e l’altra, si è discusso delle misure intraprese – tutte straordinarie, ovviamente – per gestire la risorsa idrica. E cosa scopriamo? Che si stanno attivando pozzi d’emergenza e prelevando acqua da fonti varie, quasi come se il problema fosse sorto all’improvviso, e non fosse stato previsto con anni di anticipo.

L’ideona

Ma non preoccupatevi, perché oltre a queste azioni estemporanee, c’è di più: una scintillante Cabina di Regia è stata istituita per monitorare le emergenze e assicurare l’attuazione dei progetti finanziati. Progetti che, inutile dirlo, richiederanno le “necessarie tempistiche” per essere completati. Insomma, mentre la crisi si fa sentire, la Regione è pronta a rispondere… tra qualche anno, quando magari la situazione sarà già cambiata o, si spera, risolta da sé.

Nel frattempo, è lecito domandarsi: a cosa serviranno realmente questi fondi?

Di certo non a risolvere i problemi immediati. I 720 milioni, infatti, sono destinati a una serie di interventi che potrebbero, un giorno, ridurre le perdite idriche, potenziare i sistemi irrigui e depurativi, e persino strutturare i famosi contratti di fiume. Un bel piano a lungo termine, insomma. Peccato solo che la sete dell’estate 2024 non aspetti i tempi della burocrazia.

E così, mentre Imprudente ci ricorda che il tema dell’emergenza idrica “assorbe gran parte della cronaca e delle istanze politiche in questo periodo dell’anno”, i cittadini continuano a chiedersi perché non si sia fatto nulla di concreto prima. Ma tranquilli, perché con i fondi del PNRR e del PNIISSI, il futuro dell’acqua in Abruzzo è – forse – assicurato. Sempre che, nel frattempo, non ci secchi tutti.

In conclusione, la Regione Abruzzo ci rassicura che è “sempre stata ben conscia” del problema idrico, anche se ha deciso di affrontarlo con la calma e la ponderazione che solo una buona crisi può ispirare. E mentre noi cerchiamo di rimanere idratati, possiamo solo sperare che, alla prossima estate, non ci si debba svegliare di nuovo all’improvviso, con l’acqua alla gola.

Un’altra campagna elettorale a spese dei cittadini.

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