Entra nel vivo la campagna elettorale abruzzese. Pur mancando all’appello il candidato uscente Gianni Chiodi, le prime ‘mazzate’ tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle non tardano ad arrivare. Ovviamente sui social network.
Entra nel vivo la campagna elettorale abruzzese. Pur mancando all’appello il candidato uscente Gianni Chiodi, le prime ‘mazzate’ tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle non tardano ad arrivare. Ovviamente sui social network.
Camillo D’Alessandro, consigliere regionale del Pd, scrive su Twitter a Gianluca Vacca:”Una volta venne fatto Senatore un cavallo. Oggi una vacca parlamentare”. Altro che film in prima serata. Altro che Sorrentino. Qui c’è da sedersi comodi in poltrona e leccarsi le basette per i prossimi due mesi che ci separano dalla tornata elettorale di maggio. Al momento Vacca, sempre su Twitter, si è limitato a mantenere un profilo alto:”Noi poniamo un problema morale e loro offendono…”.
L’attacco dei 5 stelle va avanti da settimane con una netta e convinta crociata anti-dalfonsiana. “Non abbiamo dubbi che D’Alfonso sia prossimo a vincere queste primarie farsa – scrive Vacca sul suo profilo Facebook – . Non avevamo dubbi che il PD calasse le braghe all’emblema della cattiva politica e a una delle figure più discusse della politica italiana, uno i cui conti con la giustizia sono ancora tutti da regolare. Non avevamo i dubbi – continua l’onorevole – che il PD vendesse l’anima al diavolo per provare l’ennesimo disperato tentativo di non perdere le elezioni, pur sapendo di correre il rischio di tornare alle urne tra un anno circa a causa delle vicende giudiziarie di D’Alfonso. Certo, ora la credibilità di questo ex partito, ora comitato di affari, è nulla, e il PD non potrà mai più parlare di legalità e moralità senza essere spernacchiato da tutti gli abruzzesi. Così come non potrà farlo Alessandrini: farsi sponsorizzare da D’Alfonso è una macchia indelebile che nessun cognome eccellente potrà mai cancellare” precisa ancora l’esponente abruzzese del M5s.
Quindi la conclusione:”Se non fosse un danno e una tragedia per tutti gli abruzzesi, verrebbe da ringraziare il PD per averci agevolato la vittoria a maggio avendo fatto vincere un impresentabile che ormai potrà contare solo su amici, anche se tanti e potenti, e parenti, considerando le persone che stanno disertando i comizi del candidato camionista. È inutile che gli scagnozzi di D’Alfonso impediscano ai cittadini di riprendere la desolazione che accompagna i suoi comizi, come accaduto a Teramo: gli abruzzesi non ne possono più di questa classe politica, e se non ci penserà prima la magistratura, saranno gli stessi abruzzesi a mandarli tutti a casa a maggio!”
Insomma clima teso tra Pd e M5s. Ora attendiamo l’entrata in scena di Forza Italia che dovrà sostenere la candidatura di Gianni Chiodi.
Certo è che come partenza della campagna elettorale non ci siamo: il 13 arriverà Raffaele Fitto al ‘Circus’ di Pescara con al fianco di Nazario Pagano, coordinatore regionale del partito di centro-destra.
Limitiamoci a dire che la partenza col botto a destra, per il momento, non c’è.