Il luglio abruzzese è il più caldo in assoluto. Le temperature si riscaldano e toccano punte massime anche intorno alla politica.
Qualche giorno fa la notizia di quattro indagati per un presunto concorso in estorsione ai danni della senatrice Stefania Pezzopane e dell’ex governatore d’Abruzzo Gianni Chiodi. Indagini portate avanti dalla Direzione distrettuale antimafia dell’Aquila dopo una denuncia firmata proprio dalle vittime.
I quattro indagati, secondo l’accusa, avrebbero tampinato Chiodi informandolo di avere a disposizione foto personali e disponibilità economica per produrre un film sulla scappatella romana. Dunque a Chiodi sarebbe stato proposto di pagare 35mila euro (costo del film) per bloccare la produzione. Sempre secondo l’accusa, il gruppo avrebbe fatto pressione per far pubblicare su un quotidiano nazionale la foto ritoccata della Pezzopane. Foto che, tra l’altro, il giorno dopo l’uscita su Libero Zone d’ombra Tv pubblicò per intera.
In quell’occasione la senatrice aquilana tuonò:“In realtà non c’è alcun mistero dietro la fotografia. “Quest’estate ho incontrato pubblicamente Gennaro Bonifacio perché ho deciso di scrivere la prefazione al suo libro di memorie, che testimonia il percorso esistenziale di una persona che, dopo aver scontato la pena per i reati commessi, ha deciso di cambiare vita e rappresenta quindi, in questo, un esempio positivo”. Un’amicizia quindi. “Prima di scrivere la prefazione” proseguiva la Pezzopane “ho voluto conoscere meglio sia lui che la sua famiglia”.
E noi ci chiedemmo: “assodato che la Pezzopane non era sola con due uomini nell’idromassaggio, a parte moralismi beceri, ci si può interrogare sull’opportunità di una senatrice a farsi fotografare con un ex narcos? Non sarebbe ora, tra l’altro, che certa sinistra si interroghi sul senso della ‘Teoria dei sentimenti morali‘? Sarebbe dura per chi ci ha costruito carriere, soprattutto giornalistiche, sulla pelle degli altri”.
E oggi, a distanza di 9 mesi, continuiamo a chiederci: è politicamente accettabile che una senatrice della Repubblica venga ritratta in foto del genere?
Se ci sono personaggi che intorno a quella vicenda hanno lucrato è giusto che paghino. Ma politicamente, quel bagno nell’idromassaggio che valore ha per la credibilità di una politica che ha sempre combattuto le notti di Arcore?
La vicenda, però, non appare così chiara. Infatti dopo la diffusione della notizia sui presunti ricatti, è arrivata una denuncia per tentata estorsione da Alessandro Maiorano contro Simone Coccia Colaiuta, fidanzato della Pezzopane. Maiorano, dopo aver letto il verbale della Digos in cui la Pezzppane è parte lesa, ha scoperto che Colaiuta e Ivan Giampietro della Venus Entertainment, avrebbero escogitato un piano per chiedere allo stesso Maiorano un risarcimento danni.
LA DENUNCIA DI MAIORANO
“Il manager di Coccia Colaiuta, Ivan Giampietro“ è scritto nella denuncia, “nel corso della telefonata del 21 novembre 2014 faceva balenare al Coccia Colaiuta l’idea di sfruttare la mossa attuata dal sottoscritto (una denuncia) per spillargli denaro basando il ricatto sulla violazione della privacy pretesamente posta in essere con la comunicazione fatta a Giampietro. La proposta di quest’ultimo fu quella di procedere alla stipulazione di un contratto in virtù del quale Coccia avrebbe dovuto fare il testimonial del sito dell’agenzia di Giampietro per 20mila euro. Si sarebbe dovuto far credere della originaria esistenza di tale contratto e dalla intervenuta rescissione, sempre a opera di Giampietro, a cagione della notizia dallo scrivente conferita, cioè di avere denunciato il Coccia per la grave denigrazione ai danni della madre del sottoscritto. Giampietro propose anche di preparare il contratto e Coccia invitava Giampietro a interpellare il suo avvocato al quale la gestione si sarebbe dovuta rappresentare come reale. Essa prevedeva l’ingaggio di un testimone della stipulazione del contratto individuato in una tale Stefania nella casa della quale gli estremi del falso contratto sarebbero stati posti in essere. Dalle intercettazioni risulta che il progetto fu abbandonato per ragioni non accertabili puntualmente ma ci si trova di fronte ad atti idonei alla fattispecie di estorsione”.
BOTTA E RISPOSTA SU FACEBOOK
Colaiuta sul Facebook continua ad attaccare i presunti ricattatori accusando lo stesso Gianfranco Marrocchi di voler ottenere, all’epoca, “un posto fisso dalla mia compagna!!!”. Marrocchi, sempre su Facebook, continua a pubblicare stralci di articoli di giornali in cui si parla della denuncia fatta da Maiorano nei confronti di Colaiuta.
Intanto il progetto sociale presentato da Marrocchi alla Pezzopane, chiamato “Socialmente”, avrebbe dovuto avere come mission, quello “di ideare e lanciare campagne sociali” oltre a “promuovere e organizzare seminari, corsi di formazione, manifestazioni, convegni, incontri, avvenimenti culturali, iniziative ed eventi promozionali, procedendo alla diffusione di tutte le iniziative idonee a favorire un contatto organico tra coloro che operano nel sociale, il sistema dei mass-media (sia nazionali sia internazionali), gli enti scientifici, gli Istituti universitari, gli enti e le associazioni culturali e di ricerca e le Istituzioni pubbliche e private, sia in Italia sia all’estero”.
In una mail del 21 ottobre 2014, il Marrocchi tesse gli elogi alla senatrice Pezzopane prendendola a esempio per tutti i politici.
PEZZOPANE:“MI FERMANO PER FARE SELFIE”
“L’ultimo me lo hanno chiesto poco fa, davanti alla farmacia” racconta a Reptv la senatrice. “Da quando è iniziata la mia storia con Simone è iniziato un tam tam di notizie anche spesso spiacevoli, sgradevoli, molto cattive”.
Come finirà?