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L’iniziativa è partita da un piccolo borgo di duemila abitanti e da un sindaco innovatore.

Lui si chiama Gianluca De Angelis ed è sindaco di Lecce nei Marsi in provincia dell’Aquila. Dopo che il Comune ha ricevuto in dono le abitazioni del centro storico ha deciso di metterle in vendita a un euro. Il patto, però, è che chi acquista deve provvedere a ristrutturare le case seguendo i canoni architettonici locali e di sostenibilità ambientale. Tutti possono accedere all’iniziativa, a patto che si proponga un preciso progetto di ristrutturazione e rivalutazione della casa acquistata” ha precisato il sindaco.

Alla base dell’idea c’è la volontà di far fronte al continuo spopolamento delle aree montane e dei piccoli borghi. Negli ultimi decenni la corsa è stata verso la città soprattutto per un motivo: il lavoro. Sono stati lasciati i luoghi incontaminati per conquistarsi un pezzo di cielo metropolitano seppur inquinato. A quanto pare l’iniziativa abruzzese sta riscuotendo successo. E le cose vanno bene anche in altri Comuni che hanno adottato questa politica. Salemi in provincia di Trapani, a Gangi (Palermo) e a Carrega Ligure.

Poi c’è la singolare iniziativa della signora Lia e di suo marito Franco che hanno recentemente pubblicato un annuncio in cui si dicono disposti a cedere, gratuitamente o mediante un affitto annuale simbolico, i propri terreni per non vederli più abbandonati. E all’appello hanno risposto in tanti al punto di dover creare un sito internet con la descrizione dei terreni e a cui gli interessati potranno inviare un curriculum ed un progetto valutati direttamente dai coniugi.

L’appello

“Io e mio marito abbiamo dei terreni privati a San Desiderio, Calliano, Asti e altri in Toscana in provincia di Grosseto che ci sono stati lasciati dalle nostre famiglie. Visto che noi svolgiamo lavori totalmente diversi e che alla nostra età è impensabile un progetto di ritorno alla campagna, abbiamo pensato che sarebbe stato interessante cederli gratuitamente, o al massimo con un affitto simbolico di pochi euro all’anno, a dei giovani che abbiano un progetto di agricoltura sostenibile. Per noi e’ una pena sapere che quei terreni così tanto amati dai nostri genitori siano abbandonati, soprattutto in un periodo nel quale le nuove generazioni invece, hanno un bisogno estremo di lavoro!!!”

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