L’aveva violentata quando lei aveva soltanto 12 anni. Lui, all’epoca, era il suo vicino di casa che di anni ne aveva 18 e che si era trasformato in orco. Una violenza avvenuta nel 2001. La ragazza trova la forza di denunciare tutto 5 anni più tardi.
L’orco era stato preso, processato e condannato a oltre 3 anni di cella per violenza sessuale. Per quella condanna è uscito dal carcere ad aprile dell’anno scorso. Qualche mese per gustare di nuovo la libertà, poi l’ossessione torna. Come e più forte di prima.
A gennaio di quest’anno la ritrova, prima sui social. Le posta video di uomini che molestano donne. Poi la trova anche fisicamente. Riesce a trovare l’indirizzo del lavoro e si piazza lì davanti. Lo fa con una tale insistenza che i datori di lavoro della ragazza – disperata e terrorizzata – decidono di spostarla in un’altra sede. Lui reagisce male: “La ammazzo”, promette ai datori di lavoro.
Arriva un’altra denuncia ai carabinieri per atti persecutori. I militari raccolgono tutte le prove, a settembre viene comunicato all’avvocato dell’uomo che le indagini sono finite e che a breve sarà chiamato davanti a un giudice. Lui – quattro giorni fa – reagisce prendendo in mano il telefono e chiamando direttamente i carabinieri che l’hanno nel mirino e scandendo: “Vi faccio trovare il corpo della ragazza fatto a pezzi davanti alla porta della caserma”. Ieri, finalmente, l’arresto: lui, 36 anni napoletano, è tornato dietro allo sbarre della Dozza. I carabinieri l’hanno trovato a casa della mamma.