È prevista per lunedì 22 luglio la sentenza del Tribunale collegiale di Pescara sul processo riguardante presunte tangenti nel mondo della sanità abruzzese, che conta tra i 27 imputati l’ex presidente della Regione Abruzzo Ottaviano Del Turco.
È prevista per lunedì 22 luglio la sentenza del Tribunale collegiale di Pescara sul processo riguardante presunte tangenti nel mondo della sanità abruzzese, che conta tra i 27 imputati l’ex presidente della Regione Abruzzo Ottaviano Del Turco.
Il presidente del collegio, Carmelo De Santis, ha rinviato il processo a lunedì alle 9 per brevi repliche. A seguire la sentenza.
Le accuse
L’ex ministro delle finanze ed ex segretario generale aggiunto della Cgil all’epoca di Luciano Lama è accusato di associazione per delinquere, corruzione, abuso, concussione, falso. Per lui l’accusa ha chiesto 12 anni di reclusione.
La richiesta di Caiazza per Del Turco
Assoluzione “perché il fatto non sussiste”. È quanto chiede il legale dell’ex governatore d’Abruzzo, l’avvocato Giandomenico Caiazza, al termine dell’arringa.
La richiesta della difesa di Conga
Assoluzione con formula più ampia e dissequestro di tutti i beni. È la richiesta avanzata dagli avvocati Cristiana Valentini e Carmine Verde, per l’ex manager della Asl di Chieti Luigi Conga, avanzata oggi, a Pescara, al processo. Conga, che il giorno dell’arresto fu trovato con una valigetta contenente 113 mila euro in contanti, è accusato di aver preso “mazzette” dall’ex titolare di Villa Pini, Vincenzo Angelini. Nel corso della sua arringa l’avvocato Valentini ha sostenuto che “la parola di Angelini è smentita dai documenti”. L’avvocato relativamente “alla presunta partecipazione di Conga ad una mitologica compagine finalizzata a sfruttare la cartolariazzazione per deviare l’attività amministrativa” ha detto che “non solo l’accusa ha prodotto quello che possiamo definire come un autentico deserto probatorio ma le carte dimostrano in maniera inconfutabile l’assoluta innocenza dell’ex direttore generale”. A proposito dell’accordo transattivo ha aggiunto che “Conga avrebbe potuto fare qualcosa di diverso da quello che ha fatto solo violando ogni regola che presiede al giusto procedimento amministrativo”. I pm hanno chiesto per Conga 11 anni di reclusione.
La richiesta della difesa di di Quarta
Psi, a Del Turco auspichiamo ogni bene
«È all’atto finale il processo penale che vede tra gli imputati Ottaviano Del Turco. Comunque si concluda la vicenda giudiziaria, che ha squassato la politica abruzzese, è certo che sarà solo una prima tappa. All’uomo Ottaviano Del Turco auspichiamo e auguriamo ogni bene e di vincere questa tappa per vincere la partita finale». La nota è del segretario regionale del Psi, Massimo Carugno. «Nessuno – prosegue – pretende che la Magistratura non faccia indagini e inchieste ma la vicenda insegna che l’intero impianto delle indagini preliminari e della custodia cautelare va integralmente rivisito allo scopo di garantire le persone dall’utilizzo erroneo o affrettato di mezzi vessatori che possono stravolgerne la vita e, come in questo caso, anche le istituzioni politiche. Ma tale vicenda induce anche a delle considerazioni politiche che partono da lontano. Al politico Ottaviano del Turco i Socialisti Abruzzesi chiedono ancora una volta perché quel passo di smembrare un partito, autorevole, radicato, forte con la sua autonomia e la sua indipendenza per approdare in sponde politiche che alla prima occasione gli anno voltato le spalle. Un passo che la storia ha rivelato scellerato. Saremmo ben lieti – commenta infine Carugno – se una felice conclusione della vicenda giudiziaria desse lo spunto a Ottaviano Del Turco di reincontrare i suoi vecchi compagni, che nella vicenda umana non lo hanno né rinnegato né abbandonato, per spiegare il perché di quella vicenda politica».
Otaviano Del Turco su Facebook si dice sereno
«Questa sera è finito il mio Processo.Grazie a tutti coloro che hanno accompagnato questa brutto cammino durato 5 lunghissimi, interminabili anni. Senza la vostra compagnia avrei avuto molti problemi per passare le mie giornate. Ora che ci penso, sono stati cinque anni di “arresti domiciliari volontari”. Spero siano finiti…». E aggiunge:«questa sera? Domani? Dopodomani? Non so quando sarà letta in aula la sentenza. Non scrivo la solita banalità:”sono sereno,perché è difficile rimanere sereni al termine di una storia che ti ha cambiato la vita. Un grande ed affettuoso saluto a tutti».
di Antonio Del Furbo