Super Razzo è tornato alla carica. Il fustacchione della Giuliano Teatino da bere, ospite fisso della Pescara a mano armata, ha presentato una mozione sul Corridoio ferroviario di ammodernamento della linea Pescara-Roma. Proposta irrealizzabile più dei tornei di tennis a lui tanto cari.
Super Razzo è tornato alla carica. Il fustacchione della Giuliano Teatino da bere, ospite fisso della Pescara a mano armata, ha presentato una mozione sul Corridoio ferroviario di ammodernamento della linea Pescara-Roma. La “chioma immobile” dell’operaio svizzero, probabilmente durante una cena di pesce in qualche locale vip che snobba la gente comune, ha lanciato il monito:«È inconcepibile che un’intera area di comunicazione adriatica venga, quella da Pescara a Roma, completamente dimenticata. Dobbiamo poter contare – ha proseguito il senatore del Popolo della Libertà – su una linea ferroviaria Pescara-Roma che sia al passo con le esigenze turistiche e strategiche odierne, diretta, veloce, moderna». Poi, tra una forchettata di pasta e vongole e un piatto di cozze ha aggiunto:«Il capoluogo abruzzese esige l’attenzione che merita con una linea ferroviaria che, in termini economici e di smaltimento del traffico su gomma in direzione della capitale restituirebbe, nel lungo periodo, vantaggi notevoli. Non è pensabile – ha concluso – continuare a sopportare tempi di percorrenza biblici (cinque ore) per raggiungere Roma da Pescara». Il baffo svizzero però dovrebbe innanzitutto sentirsi con il presidente Chiodi che l’altro giorno durante un convegno organizzato a Pescara da Confartigianato ha detto:«Il corridoio Pescara-Roma non ci sarà mai perché a Roma non interessa. Soprattutto, i corridoi vengono fatti tra nord e sud, è quindi impensabile che si realizzi un collegamento tra noi e Roma». Traduzione: non contiamo nulla a livello di perimetrazione regionale, quindi inutile alzare la voce anche perché non abbiamo né strumenti né mezzi per fare lobby. Razzi parla di “esigenze turistiche”. Noi chiediamo: quali? esiste un piano per accogliere i turisti che vengono in Abruzzo? Siamo i forti e gentili di una volta o gli arroganti e scostumati di oggi? Direi la seconda senza ombra di dubbio. Spero solo che Razzi torni a fare una battaglia seria e giusta come quella dei tornei di tennis. Obiettivo molto più realizzabile rispetto al “corridoio”.
di Antonio Del Furbo