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La torre medievale di Forca di Penne crolla e nessuna la salva. La politica autorizza però la costruzione di case.

Figuriamoci se a campagna elettorale iniziata (mai finita in realtà) qualcuno si preoccupa di argomenti seri. A dir la verità, i pupazzi che periodicamente votiamo e mandiamo ora in un palazzo ora in un altro, non fanno eccezione nemmeno in periodi di calma piatta. Cosicché, a Forca di Penne, a due passi da Brittoli in provincia di Pescara, accade che una torre di origine medievale può crollare tranquillamente senza che nessuno dica o/e faccia nulla. Eppure qualcuno sapeva della pericolosità del monumento ma ha pensato bene di non occuparsi della vicenda perché, forse, i voti, in proporzione all’impegno per sistemare la torre, sarebbero stati pochi. Il sisma del 6 Aprile 2009 avrebbe contribuito ad accentuare le crepe della storica torre che qualche giorno fa non ha retto più ed è crollata. «Piano piano sta crollando del tutto» racconta Giovanni Lattanzi fotografo professionista che ha scattato le foto e, aggiunge, «ora resta in piedi solo un lato e parte dell’altro. Il resto sono macerie. E nessuno ancora va a puntellare quel che rimane. Quindi è ovvio che chi dovrebbe curarsene o non sa in che stato si trova, oppure non è interessato a salvarla». 

Il mistero della “struttura turistica”

Come se tutto ciò non bastasse ai piedi della torre la politica, ovviamente, si è preoccupata di dare l’autorizzazione alla costruzione di una “struttura turistica”, come si legge sul cartello dei lavori. Ora è tutto chiaro: l’opera medievale va sostituita con l’opera contemporanea. Questa è politica. D’altronde, come riflette Lattanzi, «in fondo cos’è? Solo una vecchia torre medievale…». 

Qualcuno chiede informazioni anche su Yahoo

«Sapete dov’è Forca di Penne?» qualcuno chiede. Qualcuno risponde:«Forca di Penne!!!! Incredibile che qualcuno cerchi questo posto. E’ un posto piccolissimo.. forse ci sono più animali che abitanti. E’ nel PN Gran Sasso Monti della Laga. Ci dovrebbe essere un’oasi WWF che si occupa di uccelli, perché si trova in una zona di passo. Ho fatto un campo wwf estivo qui diversi anni fa. E’ un posto molto suggestivo, mi ricordo che una sera eravamo a guardare le stelle ed abbiamo sentito i lupi in lontananza. Da qui poi si possono fare molte escursioni nelle zone vicine: Gole di Celano, Gole del Sagittario, Gran Sasso, Campo Imperatore, Rocca Calascio». 

La Provincia di Pescara ne parla sul sito istituzionale…

Chissà se in Provincia di Pescara sanno di questo “decesso”. Parrebbe di no visto che sul sito istituzionale dell’ente si legge:«Qui passava un braccio del tratturo L’Aquila-Foggia e vi transitava anche la via romana Claudia Nova.

Sul valico, la torre medievale in pietra ben riusciva a controllare il territorio sottostante sorgendo su un punto privilegiato che marca nettamente il salto tra altitudini montane e dolcezze collinari. Luogo assolutamente ameno per passeggiate e tranquilli pic-nic, bellissimo il panorama che da qui si gode della Majella, tante sono le escursioni che si possono fare nei dintorni come quella sul vicino monte Picca, che con i suoi 1405 metri segna l’estremità sud-orientale del Gran Sasso: si passa a fianco del piccolo lago, poi si entra nella faggeta e in un paio d’ore si raggiunge la vetta. Ex oasi del WWF con i suoi 350 ettari, ora compresa nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga». 

Il sito della Regione l’ha già “distrutta”
 
In realtà, la sezione cultura del sito della Regione Abruzzo, parlando della torre di Cepagatti riporta che:«fu edificata dai Longobardi su una preesistente costruzione romana. Si vuole come torre di segnalazione allineata con l’altra sita, un tempo, in località Forca di Penne. E’ realizzata in laterizio, attualmente si alza su 4 livelli e si conclude con un camminamento perimetrale e vano centrale con tetto a quattro falde, realizzato nel corso del XX secolo». Insomma una struttura riconosciuta di grande valore storico dall’ente regionale. E come mai, chiediamo, è stata abbandonata e fatta cadere? Chissà se gli ambientalisti hanno mai sollevato la questione. Chissà. Chissà se Luigi De Fanis, attuale assessore ai Beni e Politiche culturali era a conoscenza della torre. Mistero.

 

 

Le foto

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