Una storia triste, molto triste. Le carcasse degli animali sepolte a centinaia in una fossa comune. Con il rischio, tra l’altro, di contaminazione da percolato organico delle falde acquifere.
Tutto accade nella Piana di Campo Felice, in Abruzzo. Come riporta il sito Virtù quotidiane, a Lucoli (L’Aquila), sarebbero arrivate pecore dai Balcani già malate, scaricate con grossi tir.
Simonetta De Felicis, funzionaria del Ministero degli Esteri in pensione e attualmente capogruppo di minoranza al Consiglio comunale, ha riportato l’attenzione sulla mafia dei pascoli con una denuncia presentata al Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri e Forestali, alla Polizia locale, al Comune, al Parco regionale Sirente Velino, al Ministero dell’Ambiente, al Dipartimento prevenzione della Asl 1, a Provincia, Regione e prefetto che, da un anno.
Da un anno, però, tutto tace.
Il sistema consisterebbe nell’affittare terreni demaniali destinati al pascolo così da potersi permettere l’accesso a sostanziosi fondi comunitari, pur senza avere capi di bestiame o svolgere l’attività di allevamento. Fatti che sarebbero avvenuti sulla Piana di Campo Felice e nei territori del Parco Sirente Velino, oggi diventate Zsc, zone speciali di conservazione. Zone, in sostanza, in cui si dovrebbe ripristinare l’habitat naturale.
Però a quanto pare in quelle zone accadono altri fatti.
“Il quadro è allarmante – spiega De Felicis a Virtù quotidiane – gli abusi sono tanti e di vario tipo. Qualche allevatore locale coraggioso ha sporto regolare denuncia ma non se ne è saputo più nulla”. “Appena insediata, nel giugno 2018, ho rilevato la presenza di sconfinamenti abusivi di armenti, vacche, cavalli e addirittura asini, quando invece la norma prevede che, nel periodo tra giugno e settembre, siano autorizzati solo ovini”.
Nel territorio insisterebbero animali malati che continuano a morire.
Sull’altopiano soggetto a protezione è stata fatta una enorme buca per il sotterramento invece dell’incenerimento, senza una attenta valutazione igienico sanitaria. Una zona carsica, dunque altamente permeabile al percolato organico delle carcasse.
“Andando a guardare i contratti delle società che negli anni passati hanno portato gli armenti nei pascoli di Lucoli si riscontrano irregolarità, società e cooperative che vanno dalla Val d’Aosta alla Sicilia e che hanno preso grandi contributi, alcune delle quali senza neanche pagare il fitto”.
Come mai nessuna autorità si è mai accorto di questo?