Noemi Moretti della seconda media Gabriele Rossetti di Vasto, ci ha inviato una sua riflessione su alcuni articoli della Costituzione. Un articolo che genera brividi e una luce di speranza per un mondo migliore.
In classe abbiamo letto i primi tre articoli della Costituzione.
Dopo la lettura del capoverso, se devo essere sincera, mi veniva da ridere perché, dal mio punto di vista, ciò che viene sancito non trova riscontro oggettivo nella quotidianità.
L’Italia è una Repubblica Democratica FONDATA SUL LAVORO.
SI! Forse tanto tempo fa perché oggi ovunque andiamo troviamo persone che scioperano, che protestano e che arrivano a gesti estremi perché la Repubblica fondata sul lavoro li abbandona a se stessi nella tragedia della disoccupazione.
In televisione, nel corso dei TG, assistiamo a scene di disperazione che spesso sfociano in gesti di odio e di intolleranza.
Persone che si uccidono tra la cieca indifferenza dei politici che parlano solo di argomenti fuori luogo e distanti dai reali problemi dei cittadini.
Persone che spinte dalla disperazione arrivano a sparare ad altre persone che per guadagnare un misero stipendio rischiano la vita ogni giorno.
Giovani, esasperati e spaventati dalla visione dell’orrido futuro che li attende, esternano il loro disagio e la loro sofferenza protestando nelle piazze fino ad arrivare allo scontro con tutto ciò che rappresenta lo Stato che ormai vedono con un oppressore.
Personalmente non capisco molto di quello che orbita nell’universo politico ma ritengo che non ci vuole un quoziente di intelligenza elevato per vedere i politici che, invece di dare risposte, spendono i soldi del popolo in banchetti di nozze, in feste, in auto di lusso, in viaggi infischiandosene dei propri connazionali che soffrono.
Questo, per me, è l’unico modo che ho di esprimere la mia opinione senza che nessuno mi interrompa.
Mi vengono i brividi e mi spavento quando ripenso che poco tempo fa un signore è andato di fronte al parlamento perché voleva uccidere un politico. Mi domando se chi governa si rende conto di quanto è grave la situazione.
Io, nel mio piccolo, forse me ne rendo conto più di loro ed è per questo che non credo che la nostra nazione sia una repubblica democratica fondata sul lavoro.
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità e richiede l’adempimento dei doveri di solidarietà politica, economica e sociale.
Secondo me anche questo secondo articolo della Costituzione viene costantemente calpestato, infatti si parla di riconoscimento e garanzia dei diritti.
Mi chiedo se in uno stato dove non esiste più una Giustizia Sociale, intesa come esigenza di “sopprimere” le disuguaglianze, lo sfruttamento e l’oppressione dei lavoratori, si possano ancora garantire i diritti di cui parla il secondo articolo e pretendere il rispetto dei doveri in esso richiamati.
Per questo in America, in Inghilterra ed in Germania ci deridono.
Siamo diventati lo zimbello d’Europa.
E’ stato rieletto lo stesso presidente per anni ed anni insieme a tanti altri politici che siedono su quelle poltrone da decenni senza saper amministrare nulla.
Mi chiedo cos’ho fatto io per meritare questo futuro.
Mio padre mi dice che devo imparare bene le lingue straniere perché la mia vita si evolverà all’estero.
E se io non voglio andare via??
Di chi potrei fidarmi??
Anche Grillo ci ha abbandonato!
Chi dovremo votare?
A cosa serve rispettare il dovere del voto se lo Stato non ci garantisce il DIRITTO al LAVORO?
Questo è una paese stupendo, un mare fantastico, pizza fantastica, paesaggi mozzafiato e tutto si sta rovinando: mare inquinato, paesaggi deturpati dal cemento per costruire case che non verranno mai comperate.
Industrie, centrali a biomassa, estrazioni di petrolio minacciano sempre più la nostra terra e la nostra salute.
Per questo sento di poter affermare che anche questo secondo articolo della Costituzione non viene rispettato.
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla Legge, senza distinzione di sesso, di razza,, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
E’ compito della repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico, sociale che, limitando di fatto la libertà è l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del paese.
Quanto sancito da questo articolo, sempre a mio modesto parere, non trova riscontro nella realtà.
Infatti non dimenticherò mai quando una bambina non italiana è stata picchiata ed insultata perché il colore della sua pelle era diverso dal nostro.
E non finisce qui perché se frequenti persone diverse vieni ingiustamente criticato.
In Italia c’è addirittura una Legge che dispone la reclusione della povera gente che arriva sulle nostre coste sopra dei barconi all’interno dei centri di accoglienza.
Questa Legge, secondo me, non rispetta la Costituzione.
Io dico NO al RAZZISMO.
Siamo tutti figli di DIO e lo dice una non credente.
Siamo tutti uguali e nessuno deve prevalere su nessun altro.
Ultimamente ho sentito parlare del problema di riconoscere la cittadinanza italiana ai figli degli immigrati nati nella nostra nazione.
Se la Costituzione recita che tutti hanno pari dignità, mi chiedo dove alcuni signori vedono il problema di un riconoscimento che dovrebbe, per me, essere un diritto naturale.
Questo è un insulto costante agli altri, a coloro che non vengono considerati come noi.
Siamo tutti uguali e se si continua con questi insulti vuol dire che si è deboli, vuoti e stupidi.
Mio padre dice che la Costituzione va cambiata invece, secondo me, va rispettata perché fino ad oggi nessuno ha seguito quei principi ed io sono convinta che se si facesse vivremo tutti meglio ed in una nazione realmente fondata sul lavoro.
di Noemi Moretti
Classe II Sezione E
scuola secondaria di I grado Gabriele Rossetti – Vasto