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Dunque, la Tav si farà perché così vuole l’Europa. Marco Ponti, responsabile del gruppo che ha scritto l’analisi costi-benefici che boccia la Tav, pur non modificando la valutazione della sua commissione, ammette che “l’opera alla fine tanto si farà”.

Secondo il tecnico chiamato dal ministro ai Trasporti pentastellato Danilo Toninelli prevarranno le ragioni politiche: “C’è un fronte che unisce Pd, Lega, sindacati e Confindustria. E anche i Cinque Stelle sono pronti a cambiare idea. D’altronde il ministro Toninelli è come il suo predecessore Delrio. Nonostante le analisi fatte autorizzerà 20 miliardi di ferrovie inutili per il Sud”. A protestare restano i No Tav della Valsusa che hanno bloccato l’accesso al cantiere di Chiomonte.




Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, no ha dubbi: “La Tav si farà al 100%”. Il governo, fino ad oggi, non ha fatto nulla per fermare l’opera e non lo farà nelle prossime settimane nel momento in cui Italia e Francia dovranno aggiornare il piano economico in base all’avanzamento dei cantieri e inviarlo a Bruxelles.

La ridiscussione è indispensabile anche poter accedere agli oltre 4 miliardi di contributo europeo già previsti, e da programmare a partire dal 2020.

I lavori intanto proseguono e la fresa in Francia ha scavato 8 degli 8,7 chilometri del primo tratto del tunnel di base verso l’Italia. In direzione opposta, verso Lione, si sta scavando in tecnica tradizionale e, da settembre, partirà lo scavo in due direzioni. Pronta anche la gara per lo svincolo autostradale a Chiomonte.

Di admin

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