“Facciamo sentire forte il nostro abbraccio ad Alessio e alla sua famiglia” scriveva il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, sul profilo Facebook e in piena campagna elettorale abruzzese, riferendosi Alessio Feniello, il padre di una delle 29 vittime dell’hotel Rigopiano. A due anni da quella tragedia Feniello è l’unico a essere stato condannato per aver violato i sigilli dell’area sottoposta a sequestro con l’intento di portare i fiori dove è morto suo figlio.
“Dopo che mi è stata notificata la multa per aver portato i fiori a Rigopiano dove ha perso la vita il mio Stefano, ho ricevuto tanta solidarietà da moltissime persone” ha scritto in un post (poi rimosso) pochi minuti fa sul proprio profilo Feniello. “Sono stato anche contattato dal comitato per Marsilio Presidente che mi disse che avrebbero avviato una raccolta fondi per pagare la mia multa o, in caso di processo, per sostenermi nelle spese” spiega ancora il papà di Stefano.
Infatti, proprio a gennaio, la Meloni, ricostruendo la vicenda di Feniello, si disse pronta a “pagare noi questa multa e chiediamo a tutti voi di sostenere la raccolta fondi avviata dal Comitato per ‘Marsilio Presidente’”. E proprio Feniello, condannato dal giudice a una multa di 4500 euro, rifiutò, in un primo momento, l’aiuto per non sentirsi strumentalizzato dalle elezioni regionali.
Campochiaro: il giudice che condanna Feniello e non risponde alle domande
“Ebbene” spiega oggi Feniello, “dopo che hanno vinto le elezioni, magicamente sono spariti e non hanno nemmeno risposto al mio legale che ha chiesto informazioni sulla raccolta fondi fatta a mio nome durante la campagna elettorale”. E puntualizza:“a me dei soldi non mi interessa nulla, ma a questo punto devo pensare che questa gente ha sfruttato il mio nome e il mio dolore per farsi campagna elettorale, visto che adesso non si fanno sentire e nemmeno rispondono. Va bene così, io vado avanti, non ho bisogno di voi. Voi, invece, avete avuto bisogno di me e dei miei problemi personali per farvi pubblicità. Sono sempre più schifato”.
La precisazione del presidente
Dopo lo sfogo, come abbiamo precisato, Feniello ha rimosso il post in quanto ci sono state evoluzioni di cui non era al corrente. Come confermato dalla segreteria del presidente, i fondi sono stati raccolti e pronti per essere utilizzati. Feniello, però, non li avrà a disposizione materialmente in quanto verranno utilizzati esclusivamente per far fronte alle richieste dei giudici. Dunque, tutto si è svolto nella massima correttezza e trasparenza.