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Sabato scorso a Pescara Gianni Melilla ha presentato la sua squadra

Sabato scorso si è tenuta la conferenza stampa di presentazione dei candidati e delle candidate di Sinistra Ecologia Libertà Abruzzo. Ad aprire i lavori il coordinatore regionale di Sel, Gianni Melilla, nonché capolista alla Camera:«Abbiamo costruito delle liste costituite per metà da uomini e per metà da donne, le nostre liste sono pulite non ci sono indagati». Queste le parole di Melilla che poi aggiunge:«Per noi la questione morale è una condizione imprescindibile per fare politica, è una condizione necessaria ma non basta: per fare politica ci vuole competenza». La lista di Sel è uno spaccato dei movimenti che in passato hanno animato la politica e la cultura regionale. I candidati provengono dal sindacato, dalle lotte operaie e dal movimento ‘Se non ora quando’. Ci sono avvocati, liberi professionisti, operai, insegnanti e precari. «Per noi la questione del lavoro è determinante» sottolinea Melilla. Il coordinatore regionale di Sel ha concluso affermando che:«Riserveremo un’attenzione particolare alle fasce più deboli come i disabili non possono essere lasciati sempre alle famiglie, e vogliamo potenziare tutti i servizi a loro dedicati come i centri diurni con uno sguardo anche verso gli anziani non autosufficienti. Un terzo degli abruzzesi è scivolato nella povertà: noi vogliamo combatterla».

Silvia Di Salvatore, di Penne, candidata alla Camera e Presidente dell’associazione Donne Vestine ha affermato di voler:«Migliorare la legislazione in favore delle donne: se le donne non vengono aiutate, se il welfare non le agevola tornando indietro, aumenta per loro il carico di lavoro, è quindi un problema sociale e non solo riguardante la questione di genere». Questione ambientale, rafforzamento e centralità della scuola pubblica e forte sostegno sindacale. Infine una riduzione forte delle spese militari:«gli F35 (aerei da guerra, ndr) sono inutili, una richiesta per anni considerata radicale, adesso è evidente che quella richiesta non aveva nulla di radicale ma è nel buon senso capire che quei 10 mld di euro sarà molto più utile investirli nel sociale». 

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