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Quel sogno d’amore finito: i due uomini che volevano cambiare Chieti.

Da quando Zone d’ombra è sbarcato sul web ha subìto critiche, attacchi e, soprattutto, l’azione più grave: lo screditamento. Ebbene ciò che pubblichiamo e raccontiamo è frutto del lavoro di poche e valide persone che con dedizione e passione portano avanti il progetto Zone d’ombra. Il nostro stile “politicamente scorretto” non autorizza qualche servo di partito a prendere posizione ideologica nei nostri confronti; chi ha tale volontà, evidentemente, deve anche argomentare le proprie posizioni. I fatti che raccontiamo sono tutti confermati anche se, a volte, i diretti interessati preferiscono non dare risposte alle nostre domande. Non abbiamo entraîneuse travestite da giornaliste che vanno in qualsiasi conferenza stampa con tanto di microfono a vendere spazi pubblicitari. Tutto ciò appare scomodo a certa politica ma, purtroppo, esistiamo e quanti ci odiano ebbene che imparino a convivere con questo cancro. 

Il panorama nazionale offre tanti spunti di analisi ma l’Abruzzo a nostro giudizio è imbattibile. La strategia politica delle ultime settimane dell’attuale sindaco di Chieti Umberto Di Primio ad esempio, ha dell’incredibile. Dopo aver “licenziato” in tronco l’amato compagno di viaggio Bruno Di Paolo, “Umberto I° di Theate” ha posizionato sulla poltrona di vice sindaco Maria Rita Febbo, dallo stesso sindaco definita un “tecnico”. Insomma, Umberto I° dopo essersi scusato con i cittadini per «non aver cacciato prima» il “portatore di voti” Bruno Di Paolo, caccia il suo asso nella manica con la speranza di ridare orgoglio e vigore all’attività politica del Comune. Siamo sicuri che con questa mossa Re Umberto riesca a dare una spinta propulsiva anche alla politica in generale? Dubitiamo anche perché non comprendiamo la scelta sia ricaduta sulla Febbo e cioè su una persona esterna e non su qualche consigliere comunale voluto ed eletto dai cittadini. Potrebbe essere che l’attuale vice sindaco abbia qualità sorprendenti nella gestione della cosa pubblica come sostenuto da Di Primio ma, stando alle dichiarazioni della stessa Febbo, non pare proprio. «Non sono un politico di professione, bensì un tecnico» ammette la Febbo in una intervista ad Abruzzo24ore e prosegue: «devo prendere le adeguate misure per il nuovo incarico». Andiamo bene. Non ci è dato sapere a noi poveri blogger se la dottoressa Febbo percepisce una retribuzione per il suo nuovo incarico ma, nel caso, il cittadino medio chietino potrebbe arrossire dal nervoso visto che, i loro soldi, vanno nelle tasche di un tecnico che non conosce la macchina politica e amministrativa. «Ritengo sia alquanto prematuro parlare di ambizioni» aggiunge la Febbo «poiché devo ancora guardarmi bene intorno prima di decidere come sia più opportuno operare». Dopodiché il super vice-sindaco neo nominato dalla politica stecchisce tutti con una dichiarazione da infarto:«porterò avanti il mio mandato con la massima serietà, mettendomi al servizio dei cittadini. Fermo restando, naturalmente, che l’attività amministrativa va sempre svolta nel rispetto di un insieme di regolamenti dai quali non si può prescindere, e di cui la volontà personale di chi amministra in maniera onesta non può non tenere conto». Non capiamo perché la Febbo debba mettersi al servizio dei cittadini visto che la poltrona gli è stata data dalla politica e non dagli elettori. Quale cittadino glielo ha chiesto? In realtà chi glielo fà fare alla Febbo di prodigarsi per i cittadini? Il neo vice sindaco-dirigente si è occupata in Provincia di Formazione Professionale, Politiche attive del Lavoro, Informatica e Telefonia e Istruzione. Per questa attività ha percepito una retribuzione annua di 100mila euro. Da poco pensionata la Febbo percepisce una pensione di 5mila euro mensili e incassato già una liquidazione di 300mila euro. Al Comune la sua delega comprende l’assessorato all’organizzazione e gestione amministrativa e contabile del Personale; Servizi Ispettivi Disciplinari; Contenzioso interno; Rapporti con OO.SS; Coordinamento dei rapporti tra la struttura amministrativa dell’Ente e gli organi deliberanti; Rapporti con la Presidenza del Consiglio e con il Consiglio Comunale; Politiche comunitarie e i rapporti con U.E. Come direbbe Totò:«alla faccia del bicarbonato di sodio». “Wonder woman” Febbo pensionata d’oro esce da un posto pubblico e rientra in un altro. Quale giovane precario non sarebbe curioso di conoscere la formula segreta? «Decisione slegata dal sistema dei partiti che regge la mia maggioranza ed al quale va il mio ringraziamento per aver condiviso con me questa scelta, rinunciando anche a legittime aspettative» chiarisce Di Primio rispetto alla scelta della Febbo. Come dire: in politica non esiste una persona che sappia fare il bene comune. Esistono capre. E poi, come mai Di Primio va a Roma con camerati al seguito per contestare un governo tecnico che gli taglia la Provincia e si nomina un tecnico in Comune? I tecnici nazionali che stanno rovinando l’Italia e specialmente il settore produttivo ed economico del paese generano figli minori che probabilmente rovineranno le risorse economiche locali? Speriamo di no. Oppure speriamo che al posto della Provincia di Chieti sparisca il Comune di Chieti.

 

di Viva l’Italia 

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