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Assolto perché “il fatto non sussiste”. Con questa motivazione il tribunale di Roma ha emesso la sentenza nei confronti del presidente emerito.

Antonio Del Furbo

 

Insieme a Gianni Chiodi sono stati assolti anche presidente della Regione l’ex vicepresidente della Giunta,

Alfredo Castiglione e l’ex assessore all’Istruzione, Paolo Gatti, nell’ambito del processo sulla cosiddetta ‘Rimborsopoli’.

I tre ex esponenti della giunta regionale abruzzese, giudicati con rito abbreviato, erano accusati, a vario titolo,
di peculato e truffa aggravata, per fatti risalenti ad un periodo compreso tra il 2009 e il 2011, riguardanti l’utilizzo improprio delle carte di credito regionali.

Nella vicenda finirono indagati anche il presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano, e altre 23 persone, tra assessori e consiglieri regionali.

Le accuse contestate a vario titolo furono di truffa, peculato e falso ideologico.

All’uscita dall’interrogatorio di garanzia Chiodi disse:“Posso assicurarvi che sono molto soddisfatto e sono certo di aver chiarito tutto ciò che c’era da chiarire, come avevo promesso”

Per Paolo Gatti, l’interrogatorio durò 30 minuti. Rispose alle domande dei pm su presunti indebiti rimborsi per viaggi istituzionali. 

A Chiodi, i particolare, furono contestati 24 mila euro di indebiti rimborsi per viaggi istituzionali. 

Dalle indagini emersero, all’epoca, presunte irregolarità relative a fatture alterate per ottenere rimborsi spesa. La procura di Pescara scandaagliò le trasferte a Roma, Torino, Taormina, Arezzo, Nizza. 

Si parlò di cene a base di aragoste, notti in hotel di lusso e viaggi in tutto il mondo. In un’occasione Chiodi avrebbe pagato con la carta di credito istituzionale 2.800 euro per  un viaggio in aereo in classe business per la moglie. 

Alla gogna, per mesi, furono messi persone e intere famiglie. E senza che ce ne fosse bisogno, evidentemente. Ma, anche in questo caso, a pagare è il signor nessuno.

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