Si chiama Yosio Lopez ed è stato ammanettato davanti ai genitori. Tutto normale, o quasi, se non fosse che Yosio è un bambino si soli 7 anni.
Le immagini di John hanno fatto il giro del mondo mentre veniva ammanettato dalla polizia di Dallas dietro la schiena. Non solo. Il piccolo è stato rinchiuso per una settimana in un centro di salute mentale perché affetto da un disturbo da deficit di attenzione.
Tutto è accaduto quando il bimbo aveva cominciato a sbattere la testa contro il muro: i dirigenti scolastici, al posto di chiamare la famiglia, hanno fatto intervenire la polizia. Dunque, nessuna comunicazione ai genitori da parte dell’istituto: la madre, April Odis, ha saputo dell’accaduto quando è arrivata a prendere suo figlio.
Il bambino è stato trasportato in un centro di salute mentale e trattenuto lì, sedato per 7 giorni.
La notizia sta facendo il giro del mondo e a finire nel mirino è proprio l’istituto scolastico nel distretto di Dallas frequentato da Yosio. L’accusa che muovono diversi genitori, in primis la famiglia dello studente, è di aver utilizzato la forza per calmare il piccolo. Il bimbo ha raccontato alla mamma, April Odis, di essere stato messo con le braccia dietro la schiena addosso alla scrivania mentre il responsabile della scuola gli avrebbe messo il braccio intorno al collo per frenarlo: “Il bambino si è sentito soffocare” ha aggiunto l’avvocato della famiglia, David Ramirez.
“Yosio soffre di disturbi da deficit di attenzione – ha aggiunto l’avvocato – iperattività e un altro disturbo dell’umore. Già in passato Yosio ha avuto attacchi simili ma con lui c’era sempre un assistente scolastico pronto a calmarlo. Martedì scorso però, circa una settimana fa, l’assistente non c’era e Yosio probabilmente non si è sentito “al sicuro”.
La cosa grave è che la polizia di Dallas avrebbe trasportato Yosio in una struttura di salute mentale senza permesso di sua madre e lo avrebbe trattenuto nel centro per quasi una settimana. Il bambino è stato rilasciato lunedì sera e ora sta a casa.
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