L’uomo che siede alla destra del Signore e alla sinistra della zia, ospite della trasmissione “Mi manda Rai 3”, non ha mancato di mostrare al mondo tutto il suo aplomb diplomatico.
di Antonio Del Furbo
Il reverendissimo e presidentissimo della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso è caduto nella trappola: è riuscito a farsi fare una domanda da un giornalista. E vi pare poco? Ferruccio De Bortoli, l’autore di questo affronto, è però andato oltre: lo ha invitato a fare un mea culpa sulla tragica vicenda abruzzese di Rigopiano.
Strano che il big d’Abruzzo non si sia accorto prima, da stratega della comunicazione qual è, di andare dritto dritto in bocca al lupo.
La trasmissione condotta da Salvo Sottile è stata un crescendo di emozioni e analisi di ciò che è accaduto nei giorni del maltempo. Ad aprire il programma le immagini di Rigopiano, i funerali delle vittime e le dichiarazioni dei parenti delle persone rimaste sotto la valanga che ha travolto l’Hotel:
“Le volevo bene come una figlia perché non aveva la mamma” dice una donna. “Lui ha accarezzato le bare della mamma e del papà” ha raccontato un parente del piccolo rimasto orfano.
Si rientra in studio: ci sono persone competenti, preparate sull’argomento.“Ci sono voluti sette giorni per trovare tutte le persone” fa notare il conduttore. “Abbiamo operato in condizioni estreme” riferisce Flavio Ronzi della Croce Rossa Italiana.
“Da circa venti anni siamo in preda di questi eventi ma, nonostante questo, il livello di attenzione è basso” tuona Oliviero Beha. “E il climatologo Luca Mercalli aggiunge:“proprio perché gli eventi li conosciamo abbiamo la possibilità di ridurne le conseguenze: la prevenzione è la cosa che manca all’Italia.”
Ferruccio De Bortoli anticipa la sua ‘mano pesante’:“Quell’albergo non andava costruito in quel luogo. E poi ci dimentichiamo di fare i controlli che dovrebbero essere fatti normalmente”. Beha prende l’assist:”La politica si occupa di altro e non della territorialità”.
Quindi Angela Caponnetto in collegamento da Penne racconta che le persone ringraziano i volontari per il lavoro enorme. L’altra inviata è Doriana Leonardo che ha raggiunto Montorio al Vomano. Le persone sono esasperate:
“Le situazioni non sono mai finite, giorni e giorni senza corrente elettrica. Siamo rimasti intrappolati dentro casa con il terremoto che faceva muovere la casa. Senza luce e senza telefono. Abbiamo dormito in una caserma dei carabinieri”.
Il comandante della caserma dei carabinieri di Nerito (Te) sta ospitando dal 18 gennaio persone in difficoltà garantendo loro un letto e due pasti al giorno: sono 53 i cittadini.
Si torna in studio e Sottile precisa che Enel ha ritenuto di non partecipare alla trasmissione:”Enel deve delle risposte ai contribuenti e alle aziende che la pagano” precisa il conduttore rivolgendosi alla compagnia elettrica.
Valeria Graziussi del Codacons annuncia che Enel fornirà:“indennizzi automatici fino a 300 euro”: che non basta perché si sta pensando ad una Class action.
A quel punto la testimonianza di Roberto che dal 10 dicembre è rimasto bloccato presso il rifugio Pomilio:”Ho chiamato Prefettura, Provincia e tutti gli Enti: nessuno mi ha mai risposto. Qui c’è da liberare una strada di 33 km e ogni volta il problema si ripresenta. Appena ho fatto il post su Facebook si sono accorti di noi”.
Per il geologo Gianvito Graziano non ci sono dubbi:“il rischio geologico in Italia è sottovalutato”.
Poi arriva Luciano D’Alfonso che, a domanda precisa di Sottile circa le responsailità della politica, lui risponde:“io ho una fotografia dettagliata che può essere utile anche a voi”. Primi stadi di irritazione? Chissà.
Poi la citazione:
“la neve in compagnia della luce, del caldo e senza il terremoto è festa e amicizia. La neve senza luce, senza caldo e con il terremoto diventa un orco”.
Sottile si permette di fare una cosa che mai nessun giornalista abruzzese si è permesso di fare: lo interrompe. E ripone la domanda visto che la risposta precedente non è stta chiara: la politica ha fatto errori?
“La filiera che si attiva chiama in causa Protezione Civile nazionale e regionale con le Prefetture” aggiunge D’Alfonso: servono soldi in sostanza. E Sottile lo spiazza:“Politica che accusa politica?” Ma D’Alfonso dice di non accusare nessuno. Il conduttore riprende la parola ma D’Alfonso cerca di interromperlo:“Mi faccia finire la domanda” sottolinea ancora il conduttore.
La questione diventa calda e in collegamento da Montorio un uomo racconta di essere stato costretto a chiamare Mi manda Rai Tre perché nessuno si è preoccupato di loro:
“siamo stati 9 giorni sena luce. Ci hanno portato un generatore di corrente che dopo un po’ si è fermato perché è finito il gasolio.
I messaggi arrivano in diretta su WhatsApp e raccontano di storie a limite dell’incredibile.
Sottile passa la palla a De Bortoli che prepara il colpo definitivo per il presidente della Regione Abruzzo:
“Mi piacerebbe da parte di un amministratore locale che facesse un po’ un esame di coscienza e che rispondesse a questa domanda: la Regione ha fatto tutto quello che doveva, o poteva fare di più?”.
E ancora:
“Tutta la macchina della Regione si è comportata in maniera perfetta oppure questa tragedia ci insegna che qualcosa di più si sarebbe potuta fare?
Si rientra instudio e Sottile annuncia:“mi sarebbe piaciuto ascoltare la risposta di D’Alfonso ma, a quanto pare, è andato via. La sedia è vuota”.
Peccato per il presidentissimo, avrebbe potuto ascoltare la testimonianza di una donna che ha raaccontato di alcuni volontari del Nord Italia, incontrati per caso, “che in un attimo mi hanno ripristinato la corrente. Avevo chiamato per ore Prefettura ed Enel ma nessuno mi ha mai risposto.”
Peccato D’Alfonso che avrebbe potuto raccontarlo ai dirigenti dell’Enel. Ma lui ha preferito abbandonare la discussione: e senza nemmeno un giudice ad applaudirlo come accade, ogni tanto, nelle sue uscite pubbliche.