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Le famose ‘coccole’ promesse in campagna elettorale dal governatore d’Abruzzo, Luciano D’Alfonso, pare siano una realtà. Almeno per gli imprenditori della sanità privata. Antonio Del Furbo

Dopo anni di sberle, pugni e calci tra Regione e sanità privata oggi torna il sereno. La guerra era iniziata con l’allora presidente di Regione, Ottaviano Del Turco che non pochi guai provocò a Vincenzo Angelini e al colosso Villa Pini. Un conflitto a fuoco continuato dal successore di Del Turco, Gianni Chiodi, che rimediò una vittoria davanti al Consiglio di Stato in quanto venne accolto l’appello che l’allora commissario ad acta presentò. In particolare furono annullate, in sede giurisdizionale, le sentenze del Tar nella ridistribuzione di risorse non utilizzate nell’anno 2010. D’altro canto, però, Chiodi si beccò una denuncia dagli stessi imprenditori che sarebbero stati costretti a firmare contratti imposti dallo stesso Chiodi.

Due legislature finite nelle aule dei tribunali e che ha affossato il tentativo di due presidenti di riformare il sistema sanitario abruzzese. Ora che succede?

Succede che il neo presidente di Regione, Luciano D’Alfonso, torna il sereno tra pubblico e privato. Il sole risplenderà per l’arrivo di una montagna di soldi destinati alle cliniche private: ben 7,8mln di euro per il 2014-2015. Badget aumentato di ben 123mln di euro. Soldi in più destinati ai rimborsi di prestazioni in convenzione e comunque minori rispetto a quelli del 2011. Ma il presidente non ha fatto tutto da solo e, in realtà, ha seguito l’invito dell’Agenzia Sanitaria Regionale, diretta da Alfonso Mascitelli, ex senatore Idv.

Alla casa di cura di Lorenzo Spa vanno 672.079 euro in più mentre a Villa Pini e alla Casa di Cura privata Pierangeli rispettivamente 1.077.249 euro e 1.226.468 in più.

Il Movimento 5 stelle parla di massacro della sanità pubblica :Sulla stampa, la maggioranza prova a far passare questa decisione come obbligata da un emendamento alla legge nazionale sulla spending review del 2013. ‪#‎FALSO‬. L’emendamento da la possibilità alla Regione – dunque NON la OBBLIGA – a rivedere il rialzo i calcoli sui tetti di spesa per le cliniche private. Dare i soldi alla sanità privata a discapito di quella pubblica è stata una mossa VOLUTA e non dovuta. Una scelta, quella della Giunta, volta a potenziare le strutture di pochi privati, mentre per tutti i cittadini chiudono i punti nascita, diminuiscono i pronto soccorso e si propone in commissione la compartecipazione alla spesa socio sanitaria per i pazienti”. Per i grillini “si avvantaggia la sanità, di cui godono solo le fasce più ricche della popolazione a discapito di quella pubblica, fruita invece dalla maggior parte dei cittadini, soprattutto da quelli che vivono in situazione economica di disagio”.

E a stretto giro arriva la replica di Alfonso Mascitelli:“l’Agenzia sanitaria che rappresento non ha competenze nel decidere l’applicazione o meno della legge di Stato”. Quindi ciò che è stato fatto in merito alla decisione dei fondi da destinare alle cliniche private precisa:“il metodo di calcolo ha avuto aspetti oggettivi”.

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